Le api sono fondamentali per la vita sulla Terra: ecco perché

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Le api sono importantissime per la salvaguardia del Pianeta e di tutte le specie che lo abitano. Eppure oggi sono in pericolo a causa di crisi climatica, agricoltura intensiva e pesticidi

La vita delle api è a rischio. Nel 2019 la FAO ha redatto un rapporto sullo “Stato della biodiversità mondiale per l'alimentazione e l'agricoltura”. I dati raccolti in questo report hanno messo in evidenza una forte riduzione della biodiversità e con essa l'aumento degli animali che sono andati a ingrossare l'elenco delle specie in via d'estinzione. Tra queste ci sono anche gli insetti impollinatori, fra i quali troviamo le api, sentinelle della biodiversità e preziosa cartina tornasole sullo stato di salute del nostro pianeta. E proprio a questi insetti è dedicata la Giornata Mondiale delle Api, che si celebra ogni anno il 20 maggio. Istituita dall’Onu nel 2017, mira ad accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sui pericoli che minacciano la vita di questi preziosi insetti sulla Terra.

Perché le api sono così importanti

Le api fanno parte di quella categoria faunistica nota anche con il nome di impollinatori. Volando di fiore in fiore per nutrisi, questi minuscoli insetti contribuiscono alla fecondazione delle piante, dalle quali nascono poi anche i frutti e le verdure che portiamo quotidianamente in in tavola. E' fondamentalmente questo il motivo per il quale si dice che le api siano sentinelle di biodiversità: se non riuscissero più a svolgere il loro lavoro, la varietà che contraddistingue la vita vegetale (e di conseguenza animale) sulla Terra sarebbe fortemente compromessa.

Le 25mila specie di api esistenti nel mondo non sono tuttavia gli unici impollinatori sulla Terra. Anche mosche, farfalle, falene, e persino scimmie, pipistrelli, usignoli e scarafaggi compiono questo "miracolo". Eppure tutte queste specie sono in pericolo: secondo i dati diffusi dall’Onu, quasi il 35% degli impollinatori invertebrati, in particolare api e farfalle, e circa il 17% degli impollinatori vertebrati, come i pipistrelli, sono a rischio di estinzione a livello globale.

Il ruolo dell'impollinazione per la sicurezza alimentare

Il 75% dei raccolti agricoli produce frutta e verdura che l'uomo consuma, oltre ai semi necessari per l'impianto di nuove colture. Senza gli impollinatori - fondamentalmente - non ci sarebbe cibo commestibile. Potremmo scordarci zucchine, pomodori, zucche e un elenco molto nutrito di alimenti freschi. E, a catena, a pagarne le conseguenze sarebbero anche tutte le altre specie che si cibano dei frutti della natura-

Eppure quando si pensa all'importanzza delle api, molto ingenuamente è ai loro prodotti che pensiamo: miele, polline, cera e pappa reale sono certamente utilizzati dall'uomo da millenni, ma ciò che è davvero importante nel loro lavoro non è ciò che producono, ma il servizio ecosistemico che il loro lavoro porta con sé: volando di fiore in fiore e impollinando le piante, avviene letteralmente il miracolo della natura. Proteggere la api, in ultima istanza, significa proteggere la vita sulla terra. Ma cosa minaccia questi importanti insetti impollinatori?

Cosa minaccia la vita delle api sulla Terra

Pesticidi, habitat stravolti, monocolture, agricoltura intensiva, parassiti e cambiamenti climatici: queste sono alcune delle minacce che mettono in pericolo gli insetti impollinatori, api comprese. Per evitare una loro estinzione è necessario cambiare il paradigma che sottostà alla produzione agricola, ma anche il modo in cui consumiamo. Solo così potremo garantire un futuro a questi preziosi insetti, senza i quali la sicurezza alimentare sarebbe messa seriamente in pericolo.

Come sarebbe la Terra senza le api?

Se non esistessero le api faremmo i conti con un pianeta caratterizzato da biodiversità fortemente limitata e compromessa. L'agricoltura ha bisogno di biodiversità e, di fatto, proprio perché l'uomo si nutre dei frutti della terra, ne abbiamo bisogno anche noi. Senza gli impollinatori, non ci sarebbe il cibo per animali selvatici e domestici, perché molto semplicemente sparirebbe la maggior parte delle piante. Quindi la stessa esistenza dell'uomo sulla Terra sarebbe in pericolo.

Stefania Leo

Foto di apertura: di Boris Smokrovic su Unsplash