Yes

uno dei gruppi più rappresentativi del rock progressivo. Nati nel 1968, gli Yes originariamente erano costituiti da Jon Anderson (voce), Bill Bruford (batteria), Tony Kaye (organo), Peter Banks (chitarra), Chris Squire (basso, voce). In seguito il gruppo ha subìto alcuni cambiamenti nella formazione, come l'arrivo del chitarrista Steve Howe, nel 1970, e del tastierista Rick Wakeman nel 1971, che hanno contribuito a definire l'identità musicale degli Yes . Esordiscono nel 1969 con l'album che porta il loro stesso nome, ma il lavoro che li consacra come maestri del rock progressivo è The Yes album (1971), seguito poi da Fragile (1972), in cui emergono brani lunghi e strumentali, caratterizzati da arrangiamenti sontuosi. Nel 1972 Alan White sostituisce Bruford e l'anno seguente viene pubblicato il mastodontico triplo live Yessongs. Dopo quasi un decennio di successi, il gruppo entra in crisi alla fine degli anni Settanta, parallelamente al declino del progressive. Anderson e Wakeman lasciano la band, sostituiti da Trevor Horn e Geoff Downes e nel 1980 le tensioni interne sfociano nello scioglimento del gruppo. A sorpresa, gli Yes si riformano tre anni dopo, con una formazione composta da Anderson, Kaye, Squire, White e dal chitarrista Trevor Rabin e ottengono un clamoroso successo con 90125, grazie in particolare al singolo Owner of a lonely heart. Poi nuovi cambi di formazione e nel 1991 componenti vecchi e nuovi degli Yes sono insieme per Union e un tour mondiale. Nel 1996 e nel 1997 vengono pubblicati i due volumi di Keys to ascension, con brani live e in studio. Alla fine degli anni Novanta, la longevità musicale degli Yes è confermata da The ladder (1999) e poi da Magnification (2001), album che uniscono sonorità pop a soluzioni armoniche e strumentali ben concepite. Tra i lavori più rappresentativi, oltre a quelli citati: Close To The Edge (1972), Tales From Topographic Oceans (1974), Going For The One (1977).

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