Ávila o Ávila de los Caballeros (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima (comunità autonoma: Castiglia e León, Spagna), 1128 m s.m., 53.272 ab. (stima 2006).

Generalità

Situata nell'alta valle del fiume Adaja, per la sua importante posizione strategica tra la Vecchia e la Nuova Castiglia fu fortificata a partire dal sec. XI. La città vecchia è ancora racchiusa dalla grandiosa cinta muraria di granito del sec. XI, lunga oltre 2500 m e scandita da 88 torri, uno degli esempi di fortificazione medievale più integri al mondo. Patria di Teresa de Jesus (santa Teresa di Ávila ), la città è meta di pellegrinaggi. Nel 1985 è stata inclusa nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Dal 1996 è sede di un'università cattolica.

Storia

Forse di origine celtiberica, fu poi colonia militare romana. Sede vescovile dal sec. IV, passò poi agli Arabi ai quali venne strappata nel sec. XI da Alfonso VI di Castiglia; il genero Raimondo di Borgogna la “ripopolò” come fortezza e ne costruì le mura, tuttora esistenti (fine sec. XI). Centro importante nei primi secoli della Reconquista, decadde nei sec. XIV e XV, ma i re castigliani vi tennero più volte le Cortes. Nel 1465 ad Ávila Enrico IV fu detronizzato dalla Lega Alfonsina, costituita dai rappresentanti della nobiltà a lui ostili, che proclamò re l'infante don Alfonso. Con l'espulsione degli ebrei decretata nel 1492 dai “re cattolici” la città pagò un alto prezzo economico e demografico, riprendendosi nel sec. XVI, quando raggiunse il suo apogeo. Ávila prese parte sin dall'inizio (1520) alla lotta dei comuneros contro la corona e fu sede della Santa Giunta di Ávila formata dai rappresentanti delle comunità castigliane in lotta col potere centrale. Verso la fine del secolo i suoi nobili reagirono contro l'assolutismo e uno dei loro capi, Diego de Bracamonte, fu giustiziato nel 1591. Abbandonata anche dai Moriscos, colpiti da decreto di espulsione nel 1609, la città andò poi decadendo fino alla metà del sec. XIX, quando, con l'avvento dell'era industriale, si avviò verso una lenta ma costante rinascita.

Arte

La cattedrale di San Salvador è una delle prime chiese gotiche della Spagna: iniziata nella prima metà del sec. XII, venne in gran parte realizzata da Maestro Fruchel alla fine del secolo, nel nuovo stile di derivazione francese, e compiuta nel Trecento. L'interno è a tre navate con doppio deambulatorio, triforio e volte ogivali. Vi si conservano altari, pulpiti, sepolcri, stalli e vetrate tardogotici e rinascimentali (particolarmente notevoli le sculture di Vasco de la Zarza), dipinti del Santacruz, di P. Berruguete, di J. de Borgoña, di J. B. Vázques e altri. Notevoli dipinti e oreficerie sono conservati nel Museo della cattedrale. Il convento di Santa Teresa fu eretto nel sec. XVII ove sorgeva la casa natale della santa. Una statua in argento che la rappresenta, opera di G. Fernández, è conservata all'interno della chiesa. Fuori delle mura sorgono le chiese romaniche di San Andrés e San Pedro. La chiesa gotica di San Vicente conserva parti architettoniche e sculture romaniche di influenza borgognona e il sarcofago, con i resti di san Vincenzo, decorato con scene della sua vita. Nella chiesa tardogotica del monastero di Santo Tomás (iniziato nel 1482), la pala dell'altar maggiore è di Pedro Berruguete (1494-99). Rinascimentali sono le chiese di San Segundo (con sepolcro del santo, opera del 1573 di Juan de Juní) e la cappella del convento Mosén Rubín de Bracamonte, a croce greca.

Economia

Ávila è un attivo mercato agricolo e del bestiame, con una modesta industria attiva soprattutto nei comparti alimentare e meccanico. Di notevole importanza sono i servizi e il commercio, legati alle funzioni amministrative della città e al suo ruolo turistico.

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