Èdipo o Edìpo

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Mitologia

(greco Oidípus; latino Oedípus). Personaggio della mitologia greca. Figlio del re di Tebe Laio e di Giocasta, fu condannato dal padre a morire appena nato, perché un oracolo minacciava da quel figlio orrendi mali. Salvato da un pastore e portato nella Focide, fu allevato e creduto figlio del re Strofio. Recatosi un giorno a Delfi, durante il cammino vi uccise in una rissa uno sconosciuto (Laio). A Tebe sciolse l'enigma della Sfinge e liberò il paese dalla sua persecuzione, per cui fu fatto re e sposò la regina vedova, Giocasta (dal matrimonio incestuoso nacquero Eteocle, Polinice, Antigone e Ismene). Ma i mali che da allora si abbatterono sulla città e una serie di indizi lo portarono a scoprirsi uccisore del padre e sposo della madre. Perciò si accecò e andò ramingo fino alla morte. Quella di Edipo è una delle storie più terribili, e più artisticamente elaborate, del mito greco. § Tra i vari episodi di esso, quello di Edipo e la Sfinge è rappresentato frequentemente su vasi attici a figure nere e a figure rosse (pelíke di Hermonax, Vienna, Kunsthistorisches Museum) e su vasi italioti anche di carattere caricaturale. Nei vasi più antichi Edipo è barbato e ha un corto mantello sulle spalle; in quelli più recenti è raffigurato come un efebo. Rappresentazioni del mito di Edipo compaiono inoltre su urne e specchi etruschi e su mosaici, rilievi, pitture romane; notevole il coperchio di un sarcofago dei Musei Lateranensi con sette scene della vita.

Teatro

Simbolo dell'uomo in balia di un fato oscuro e della sua intelligenza in cerca del vero a costo di ogni male, Edipo è il protagonista di due tragedie di Sofocle: Edipo re (probabilmente il capolavoro del teatro greco: rappresentata per la prima volta tra il 430 e il 425 a. C., è considerata il modello della tragedia per unità e tensione dell'azione) ed Edipo a Colono (rappresentata postuma nel 401, opera colma di grande poesia) ed entrambe riprese in ogni tempo da registi e attori di grande fama. Edipo è anche protagonista delle Fenicie (411-408 a. C.) di Euripide e, tra i Romani, dell'Oedipus e delle incomplete Phoenissae di Seneca, di datazione incerta. Nel teatro moderno il mito ha avuto numerose elaborazioni di notevole rilievo. Tra queste: Oedipe (1659), tragedia di P. Corneille dove il personaggio più significativo è Teseo; un mediocre Oedipe (1718) di Voltaire; un Edipo (1823) di G. B. Niccolini; un Oedipus und die Sphynx (1905) di Hofmannsthal. Un interesse particolare presentano l'Oedipe (1931) di André Gide, in cui il protagonista sceglie stoicamente la conoscenza e accetta a occhi aperti le sue conseguenze, e La machine infernale (1934) di J. Cocteau (che già nel 1927 aveva scritto il libretto, poi tradotto in latino, per l'opera-oratorio Oedipus Rex di Stravinskij), che ironizza sul mito presentando tuttavia i personaggi come giocattoli nelle mani del fato. Della leggenda è stata realizzata anche una trasposizione cinematografica: Edipo re (1967) di P. P. Pasolini.

Bibliografia

M. Delcourt, Oedipe ou la légende du conquérant, Parigi, 1944; C. Kerényi, Gli dei e gli eroi della Grecia, Milano, 1962; F. Derimeir, Il mito di Edipo, Genova, 1987.

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