Èros (astronomia)

pianetino n. 433, scoperto nel 1898 dal tedesco G. Witt e dal francese A. H. P. Charlois. La sua grande vicinanza (0,17 UA) alla Terra, nel 1901 e nel 1931 ha permesso di effettuare numerose osservazioni, allo scopo di determinare il valore della parallasse solare. Eros ha un'orbita di eccentricità 0,22 e semiasse maggiore 1,5 UA ed è il più grande asteroide noto della famiglia NEA (Near Earth Asteroid). Ha forma irregolare, di dimensioni all'incirca 33x13x13 km, massa pari a 6.7x1015 kg, densità di circa 2.7 g/cm3 e possiede un moto di rotazione con periodo di ca. 5 ore. All'opposizione ha magnitudine 11m,4. Eros è stato il primo corpo minore del sistema solare del quale si abbia una cartografia completa e sul quale si sia posata una sonda, la NEAR, il 12 febbraio 2001. Dai dati preliminari, tra cui le migliaia di immagini acquisite nell'anno in cui la NEAR è stata in orbita stretta, emerge che Eros è un asteroide di tipo S (ricco cioè di olivine, pirosseni e Fe/Ni), con una composizione simile a quella delle condriti ordinarie, con la sola eccezione di una minore abbondanza di composti volatili dello zolfo. La superficie, craterizzata, presenta numerosi detriti di dimensioni apprezzabili, molti dei quali risultato degli urti, e un deposito più fine e più evidente all'interno di molti crateri. Circa la metà dei detriti rocciosi di dimensioni superiori ai 15 m che sono stati trovati sull'intera superficie, si trovano all'interno del cratere Shoemaker, il più grande di Eros, e molti di quelli presenti nella regione equatoriale sono stati originati dallo stesso impatto. Alcuni calcoli hanno dimostrato che esiste la possibilità che Eros possa collidere con la Terra entro i prossimi due milioni di anni a causa delle perturbazioni alla sua orbita causate da Marte "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 223-224" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 223-224" .

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