àbside

sf. [sec. XIV; dal greco hapsís-îdos, connessione, arco, volta, tramite il latino absis-īdis]. Terminazione a pianta semicircolare, talora segmentata, di una parete coperta comunemente da una calotta a quarto di sfera (catino) . § Nell'architettura preistorica e protostorica costituisce un elemento di transizione dalla pianta ovale della capanna a quella canonica rettangolare. L'abside, come in generale ogni disposizione planimetrica curvilinea, è rarissima in tutta l'architettura minoica, micenea e greca, mentre in quella romana, con la fusione dei caratteri propri dell'arte ellenistica e della tecnica costruttiva etrusca, diviene uno degli elementi architettonici più frequenti; viene adottata in diverse tipologie architettoniche (nelle basiliche civili, nelle terme, nei ninfei, ecc.) sia per motivi strutturali (le esedre della Basilica Ulpia e del Foro di Traiano), sia per ragioni di spazio, sia come espressione artistica (Tempio di Minerva Medica). Ereditata dall'arte cristiana che la inserisce nella nuova architettura religiosa (basiliche, tombe, battisteri), l'abside assume un'importante funzione religiosa come luogo dell'altare. Anche la parte che termina il coro di una chiesa, per estensione, è detta abside (o anche esedra, nicchia o nicchione). L'abside è comunemente adorna di mosaici e pitture (S. Vitale e S. Apollinare in Classe, entrambe del sec. VI, a Ravenna). La forma semicircolare, poligonale all'esterno, dell'abside nelle basiliche bizantine rimane pressoché invariata nel periodo romanico; tuttavia nel sec. X appare una innovazione che verrà ripresa, con numerose varianti, sia dall'architettura romanica sia da quella gotica: l'abside viene circondata da un corridoio anulare attorno al quale si aprono piccole absidi a raggiera. Nel sec. XV, con il superamento e l'abbandono delle forme romaniche e gotiche, le absidi presentano caratteri vicini a quelli delle primitive basiliche cristiane, ma vengono sviluppate come parti significanti dell'intero complesso (S. Maria delle Grazie a Milano, S. Maria Maggiore e S. Pietro a Roma). Largamente usata in edifici civili dal manierismo in poi, l'abside ha acquistato nell'architettura barocca forme sempre più eccedenti quella semicircolare fino a sperimentare, in quella moderna, morfologie poligonali.

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