Lessico

sf. [sec. XIV; latino tardo auca, risalente ad avíca, tratto da avis, uccello].

1) Nome comune di numerosi Uccelli Anseriformi della famiglia degli Anatidi, in particolare di quelli appartenenti al genere Anser; nell'uso comune, l'oca domestica dalle carni saporite e gustose; penna d'oca, che, opportunamente temperata, veniva usata un tempo per scrivere; porca l'oca!, escl. eufemistica popolare d'irosa contrarietà. Fig., come simbolo tradizionale di goffaggine e stupidità: un'oca, una persona d'intelligenza assai limitata; di mente ottusa; in particolare, riferito a donne sciocche e vanamente presuntuose.

2) In loc. estensivamente: a collo d'oca, detto di strutture arcuate a forma di S; pelle d'oca, tipica increspatura cutanea, dovuta alla sporgenza dei follicoli piliferi, che si manifesta quando si rabbrividisce per freddo o per intensa emozione; passo dell'oca, la marcia a gamba tesa caratteristica della fanteria nazista, ma mutuata da quella di Federico il Grande di Prussia, durante le parate militari e adottata poi da alcuni eserciti dell'Europa orientale.

Zoologia

L'oca selvatica (Anser anser), da cui hanno tratto origine numerose razze di oche domestiche, è un uccello di notevoli dimensioni (75-85 cm di lunghezza e 147-170 cm di aperura alare), caratterizzato da un piumaggio grigio. Le zampe sono rosa, mentre il becco appare arancione negli individui appartenenti alla razza dell'Europa occidentale, roseo in quelli della razza dell'Europa orientale, contraddistinta altresì da un piumaggio più chiaro. Frequenta di preferenza le aree erbose e quelle acquitrinose; gregaria, si sposta in volo in tipiche formazioni a V, emettendo un richiamo sonoro. Vive e nidifica nelle regioni settentrionali di Europa e Asia spostandosi verso sud durante l'inverno. Le popolazioni delle isole Britanniche, Balcani meridionali, Mar Nero e Mar Caspio sono stanziali; in Italia è regolare e localmente numerosa come specie svernante. Di dimensioni leggermente minori, con piumaggio più scuro, è l'oca lombardella (Anser albifrons), che si distingue per la presenza di un'ampia macchia bianca alla base del becco, che è roseo (fa eccezione la razza di Groenlandia, in cui è giallo); per la colorazione arancione delle zampe; per le ampie fasce nere sul ventre. La sua distribuzione è simile, ma meno ampia, di quella dell'oca selvatica. Di dimensioni ancora più ridotte (non oltre 65 cm di lunghezza) è l'oca lombardella minore (Anser erythropus) che si può distinguere per il becco piccolo, roseo, alla cui base si nota una macchia bianca che si estende sulla fronte. L'oca granaiola (Anser arvensis) è invece di taglia simile a quella dell'oca selvatica, dalla quale può essere distinta per il piumaggio più scuro e le zampe arancioni; vive e nidifica nelle zone artiche, effettuando ampi spostamenti verso sud all'approssimarsi dell'inverno; sverna anche in Italia; rispetto ad altre oche, ha indole particolarmente diffidente. Simile a essa, ma di taglia inferiore, l'oca zamperosee (Anser brachyrhynchus) presenta collo scuro e becco rosa segnato di nero. Infine l'oca delle nevi (Anser coeruleus=Chen caerulescens), propria del Nordamerica e rara e accidentale in Europa, presenta piumaggio interamente bianco con remiganti primarie nere negli adulti, più grigiastro nei giovani. Nidifica nella tundra artica e sverna in America centrale. Specie simile, ma più piccola, anch'essa americana, è l'oca di Ross (Chen rossii). L'oca imperatore (Chen canagica), dal bellissimo piumaggio grigio con testa e collo bianchi e gola nera, è invece localizzata nelle regioni dello stretto di Bering e del Pacifico settentrionale. § Il genere Branta comprende altre specie di oche. L'oca colombaccio (Branta bernicla), lunga poco più di 60 cm, presenta testa, collo e petto neri, con una piccola macchia bianca sul collo; il suo groppone è grigi e il sottocoda candido, mentre l'addome appare più o meno scuro a seconda degli individui. È specie prevalentemente marina, che si nutre sia di vegetali sia di organismi animali, ricercati in branco lungo il litorale; vive nelle regioni settentrionali dell'Europa, dell'Asia e dell'America. L'oca faccia bianca (Branta leucopsis) si distingue appunto per la faccia bianca, contrastante con il bel nero del petto e del collo, mentre l'oca collorosso (Branta ruficollis), asiatica, presenta uno splendido piumaggio nero, bianco e castano, con una nettissima striscia bianca sui fianchi. In Europa è presente, come svernante, sulle coste occidentali del Mar Nero. La più grande specie del genere Branta è l'oca canadese (Branta canadensis), che può raggiungere il metro di lunghezza e i 180 cm di apertura alare; presenta un piumaggio grigio-bruno, con testa e collo neri, petto chiaro e grande macchia bianca che va dalla gola alle guance; frequenta in prevalenza le acque interne, ha abitudini di vita diurne e nidifica solitamente in piccoli gruppi o da sola. Propria del Nordamerica, è stata introdotta anche in Europa. § L'oca egiziana (Alopochen aegyptiacus), diffusa in Africa, ha forme snelle, con lunghe zampe e piumaggio che, nei maschi, è reso vivace da calde tonalità fulve; le ali sono bianche e nere, con specchio alare verde. Nonostante il nome, l'oca egiziana fa parte della sottofamiglia degli Anatini (anatre). L'oca cigno (Cygnopsis cygnoides), propria dell'Asia settentrionale, è così chiamata per la sua rassomiglianza con i cigni, esaltata dalla presenza di un tubercolo alla base del becco. L'oca dallo sperone (Plectropterus gambensis), africana, si distingue, oltre che per le notevoli dimensioni, per lo sviluppo delle zampe e per la presenza di due minuscoli speroni all'angolo dell'ala; l'oca gazza (Anseranas semipalmata), australiana, munita di lunghissime zampe, con piumaggio bianco e nero, si distingue per i piedi parzialmente palmati e per il becco, che è simile a quello dei Galliformi. Per queste caratteristiche, è inserita nella sottofamiglia degli Anseranatini.

Zootecnia

L'allevamento delle oche, che, data la loro robustezza e rusticità sono in grado di procurarsi da sole gli alimenti necessari e di sopportare anche temperature abbastanza rigide, non richiede cure particolari. Vengono solitamente lasciate libere al pascolo in ambiente umido e acquitrinoso, in gruppi di due o tre femmine per maschio. Nel caso si voglia sfruttare questo animale dal punto di vista economico, si ricorre all'ingrassamento, allevandolo in gabbie o recinti e provvedendo alla sua alimentazione con granaglie e pastoni ricchi di idrati di carbonio. Si distinguono due gruppi di razze: razze selvatiche e da ornamento, razze da reddito. Alle prime appartengono l'oca cinerina; l'oca dei campi; l'oca del Canada allevata nel Nord di questo Paese e nelle regioni settentrionali degli Stati Uniti, ottima anche per la produzione di carne; l'oca di Magellano, caratteristica per il colore rosso del piumaggio nella parte terminale del collo; l'oca del Siam; l'oca d'Australia, dalla conformazione simile alla gallina faraona, con becco ricurvo coperto da secrezione cerosa, che fornisce una carne squisita. Alle razze da reddito appartengono: l'oca comune che è la più diffusa nelle campagne italiane (la più nota è la piacentina dal piumaggio bianco e grigio, ottima per la produzione della carne e del piumino); l'oca di Romagna, caratteristica per la testa piccola e il collo allungato, che fornisce carne di ottima qualità; l'oca di Normandia, più grossa dell'oca comune dalla quale si ottiene attraverso accurata selezione, che ha piumaggio bianco nel maschio e grigio nella femmina e fornisce carne di qualità rinomata; l'oca del Bourbonnais, usata per la produzione del fegato grasso; l'oca di Tolosa; l'oca di Alsazia, allevata quasi esclusivamente in questa regione, che viene utilizzata per la produzione dei fegati di Alsazia e fornisce ottimo piumino; l'oca di Embden, di mole notevole, che è sfruttata per la sua carne molto delicata e per la produzione del fegato grasso; l'oca del Poitou allevata per lo sfruttamento della sua pelle, nota come pelle di cigno, utilizzata per guarnizioni, piumini da cipria, ecc.

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