Čech, Svatopluk

poeta e narratore ceco (Ostředek, Benešov, 1846-Praga 1908). Fu redattore di riviste culturali e noto rappresentante del gruppo letterario Ruch (Movimento); nell'ultimo ventennio del XIX sec. fu poeta ufficiale e portavoce della nazione ceca. La sua immensa opera comprende composizioni liriche ed epiche impegnate, liriche vere e proprie e composizioni satiriche (in prosa e in versi). Nel primo gruppo le raccolte più importanti sono Canti mattutini (1887), Nuovi canti (1888) e Canti dello schiavo (1895), in cui il poeta unisce l'idea della lotta nazionale con quella sociale. Nel suo repertorio epico spiccano Europa (1878), Václavz Michalovic (1882), Slavia (1882), Il fabbro di Lešetín (1883) e Dagmar (1885). Ricordi d'infanzia ispirarono i cicli lirici sul nativo ambiente campagnolo, tra cui All'ombra del tiglio (1879), La neve (1900), Václav Živsa (1901). Eccellenti anche le opere in prosa, tra cui il ciclo delle fantastiche gite del signor Brouček, in cui Čech irride il partito conservatore dei “vecchi cechi”. Un capolavoro, tra i racconti, può considerarsi Jestřáb contro Hrdlička (1876).

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