Łódź (città)

Indice

capoluogo del voivodato di Łódzkie (Polonia), 205 m s.m., 774.004 ab. (stima 2004).

Generalità

Situata al margine nordoccidentale di un arido altopiano tra i fiumi Vistola e Warta, è la seconda città del Paese e un importante snodo di comunicazioni; in passato si distinse per essere il più importante centro dell'industria tessile dell'Europa orientale. La città, che ha subito gravi danni nel corso delle due guerre mondiali, ha un aspetto moderno e si snoda con una pianta a scacchiera attorno a un asse longitudinale singolarmente allungato. Rilevante è anche la funzione culturale di Łódź, sede di università e istituzioni culturali. Vi nacque il pianista Artur Rubinstein (1887-1982).

Storia

Citata nel sec. XIV, fu un piccolo villaggio sino al 1820. Sotto l'impero russo, cui passò nel 1815, vi furono installate le prime industrie tessili. Grazie alla posizione di monopolio di cui godette la sua industria, la città visse un rapidissimo sviluppo economico e urbanistico, arrivando a contare agli inizi del Novecento circa 350.000 abitanti. Nell'autunno del 1914 l'esercito tedesco vi respinse l'avanzata dei Russi verso la Slesia. Occupata dalla Germania nel 1939 e ribattezzata Litzmannstadt (dal nome di un generale tedesco della prima guerra mondiale), perse durante il conflitto la sua numerosa comunità ebraica, seconda in Polonia solo a quella di Varsavia, scomparsa nei campi di sterminio nazisti. Liberata dai sovietici nel gennaio 1945, fino al 1948 sostituì Varsavia, devastata dalla guerra, come capitale della Polonia.

Arte

La chiesa di San Giuseppe (1765-68), interamente in legno, è la costruzione più antica di Łódź, che offre numerosi esempi di architettura liberty ed eclettica. Lungo la strada principale, Piotrkowska, lunga 4 km, si concentrano edifici residenziali, negozi e vecchie fabbriche, ben conservate o ristrutturate, che rappresentano l'esempio più completo dell'architettura polacca tra il 1850 e il 1939. Pregevoli edifici del sec. XIX sono casa Scheibler, casa Petersilge (1896), palazzo Heinzel (1882) e palazzo Golfeder (1892). Al sec. XX appartengono casa Kohn (1903), raro esempio di architettura art nouveau, e villa Reinhold Richter (1904). Molte sono oggi le abitazioni ricavate da strutture industriali dismesse. Di notevole interesse è il Museo Sztuki (Museo d'arte), con raccolte di pittura e scultura del sec. XX nazionale ed estera (V. Vasarely, E. Nolde, M. Ernst), di arte polacca dal Seicento all'Ottocento, di fotografia e di artigianato. Il Museo Centrale del Tessuto, ospitato nella cosiddetta Fabbrica Bianca, edificio neoclassico della prima metà del sec. XIX, conserva esemplari di stoffe, pizzi, ricami, abiti, tappeti, oltre che macchine e strumenti per la produzione e la lavorazione dei tessuti.

Economia

Nell'ultimo ventennio del Novecento, con l'introduzione dell'economia di mercato, l'attività economica di Łódź ha ricevuto un notevole impulso. Continua ad avere un'importanza notevole il comparto tessile, che si è aperto alla lavorazione delle fibre artificiali e sintetiche. La città è anche sede di industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, della gomma, farmaceutiche, dell'abbigliamento, cartarie e alimentari; di crescente importanza sono i settori energetico ed elettronico. Molte imprese europee hanno esteso qui la loro attività, con delocalizzazioni e investimenti. Completano il quadro economico i servizi logistici, finanziari e delle telecomunicazioni (alle quali è legata la fiera primaverile Intertelekom). La città è collegata con il resto del Paese da un'efficiente rete stradale e ferroviaria. Aeroporto.

Curiosità

Dal 1948 Łódź è sede della scuola nazionale di cinema (che oggi comprende anche teatro e televisione), dove si sono formati i più grandi registi del cinema polacco, quali A. Wajda, R.Polanski, K. Zanussi, J. Skolimowskii. A tale istituzione sono legate due manifestazioni: il festival internazionale di arte cinematografica Camerimage, e Mediaschool, festival internazionale del cinema studentesco. Dal 2002, tra agosto e settembre, si organizza il Festiwal dialogu czterech kultur, un festival internazionale di musica, teatro e danza dedicato alle quattro culture che convivono nella città (polacca, russa, ebraica e tedesca).

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