Abbado, Clàudio

direttore d'orchestra italiano (Milano 1933-Bologna 2014). Figlio di Michelangelo, studiò al Conservatorio di Milano, perfezionandosi con H. Swarowski a Vienna. Vincitore del premio Kussevitzki (1958) e del premio Mitropoulos (1963), dal 1968 al 1986 fu direttore musicale della Scala, divenendo dagli anni Settanta direttore principale dei Wiener Philharmoniker, della Chicago Symphony Orchestra e della London Symphony Orchestra. Direttore dell'Opera di Vienna dal 1986 al 1991, nel 1989, dopo la morte di H. von Karajan, divenne direttore della Berliner Philharmonisches Orchester, che lasciò nel 2002. Nel 1978 fondò l'orchestra giovanile europea, nel 1986 l'orchestra giovanile Gustav Mahler e nel 1988 il Festival Wien Modern. Lettura limpida e intransigente della partitura, finezza interpretativa e grande intuito musicale fanno di Abbado uno dei direttori più rappresentativi del dopoguerra. Il repertorio romantico e tardoromantico (Beethoven, Schubert, Brahms, Čajkovskij, Mahler) fu da lui sottoposto a una sorta di rilettura che ne restituì l'architettura sonora e la ricchezza di pensiero senza ridurne la sfolgorante luminosità strumentale. Nell'opera lirica (Prokofev, Musorgskij, Verdi, Rossini, Berg) offrì interpretazioni memorabili, superando prassi esecutive poco rigorose e riconducendo le opere alla loro primitiva concezione. Mostrò sempre particolare interesse per la musica contemporanea, della quale offrì alcune prime assolute di L. Nono: Al gran sole carico d’amore (1975) e Prometeo, la tragedia dell’ascolto (1984). Negli ultimi anni diresse la Chamber Orchestra of Europe e la Mahler Chamber Orchestra; nel 2004 divenne direttore artistico della Orchestra Mozart, nata a Bologna, mentre nel 2005 lavorò con l'Orquesta Simón Bolívar. Nel 2010 diresse il Fidelio al Festival di Lucerna. In questi anni fondò due orchestre giovanili a Cuba e in Venezuela e nell'agosto del 2013 diventò senatore a vita.

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