Abruzzése, Albèrto

sociologo italiano (Roma 1942). Docente di Sociologia delle comunicazioni di massa presso l'Università "La Sapienza" di Roma, è uno dei maggiori studiosi italiani della comunicazione e dei nuovi media. Ha pubblicato, tra l'altro: Forme estetiche e società di massa (1973) che, scritto sul finire degli anni Sessanta, anticipa molti temi del dibattito sui media sviluppatosi negli anni successivi; Sociologia della letteratura (1977); La grande scimmia (1979), sulla tecnologizzazione del fantastico; Verso una sociologia del lavoro intellettuale (1979); Il fantasma fracassone (1982); Il corpo elettronico (1988), sulle trasformazioni socioantropologiche dell'uomo nella sua integrazione con i mezzi di comunicazione di massa; Archeologia dell’immaginario (1988); Metafore della pubblicità (1988), sulla struttura e i meccanismi del discorso pubblicitario; Lo splendore della TV (1995); La bellezza per te e per me (1998); L’industria culturale: tracce e immagini di un privilegio (2000, con D. Borrelli). Collaboratore di numerose riviste e quotidiani e consulente di eventi, nel 1984 ha pubblicato il romanzo Anemia, da cui ha tratto e diretto un film e nel 1994 ha curato, con Fausto Colombo, un Dizionario della pubblicità.

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