Accadèmia del Ciménto

accademia scientifico-culturale costituita a Firenze da Leopoldo de' Medici nel 1657 dietro suggerimento di V. Viviani e degli altri discepoli di G. Galilei, ebbe sede in Palazzo Pitti. Il suo motto era il dantesco “provando e riprovando” (il quale “riprovando” aveva però in Dante il significato di “condannando”) e aveva come emblema un fornello acceso con tre crogioli, simbolo del metodo sperimentale. Le memorie redatte nei vari diari degli accademici sono conservate alla Biblioteca Nazionale di Firenze e riguardano esperimenti sulla pressione dell'aria, sul congelamento dei liquidi, sulla propagazione del suono e della luce, questioni di astronomia, matematica, fisiologia animale e vegetale, ecc. Dei dieci anni di attività diede un lungo resoconto L. Magalotti, con eleganza di stile, nei Saggi di Naturali Esperienze. Oltre al valore d'alto esercizio scientifico e culturale che rappresentò, l'accademia ebbe forza d'esempio, stimolando a ripeterne e a conservarne gli indirizzi in altre consimili accademie nel frattempo sorte; né ebbe meno importanza nella storia della letteratura italiana per l'aspirazione a uno stile chiaro e vivace, seguendo anche in questo l'esempio di Galilei: stile felicemente proposto nelle prose di F. Redi, L. Magalotti, V. Viviani, G. Borelli, ecc. L'Accademia del Cimento si sciolse nel 1667.

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