Accròcca, Èlio Filippo

poeta italiano (Cori, Latina, 1923-Roma, 1996). Nelle prime raccolte (Portonaccio, 1949; Reliquia umana, 1955; Ritorno a Portonaccio, 1959), incentrate sulla vita popolare e piccolo-borghese di Roma, una tenera e ironica vena populista s'intreccia con l'eredità della lezione formale di Ungaretti. Nelle raccolte successive (da Innestogrammi-Corrispondenze, 1966, a Europa inquieta, 1972, da Il superfluo, 1980, a Videogrammi alla prolunga, 1984, da Poesie. La distanza degli anni 1942-1987, 1988, ai più recenti Posta Fibreno. I segni della memoria, 1990, e Lo sdraiato di pietra, 1991) sono presenti una più complessa problematica etico-ideologica e un intento di costruttiva sperimentazione. La tendenza sperimentale che caratterizza la fase più recente della sua produzione emerge anche negli Epi-anagrammi (1993), raccolta di versi satirici fondati sui nomi dei personaggi d'attualità.

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