Agni (religione)

(dal sanscrito, Fuoco), divinità vedica, nella quale si raccoglie la più antica manifestazione religiosa del brahmanesimo introdotta dall'Iran mediante i popoli ariani. Essenza cosmica, Agni , dio del fuoco e del sacrificio, è considerato figlio del dio Cielo (Dyaus) e della dea Terra (Prthivi). Agni è anche la folgore sprigionata dalle nuvole ed è considerato quindi figlio delle Acque Celesti. Nella sua duplice entità e nelle varianti della sua origine (tipiche della mitologia indù), Agni è talvolta chiamato “Figlio delle due madri”. Per sua natura legato al cielo e alla terra, Agni assolve il ruolo di mediatore tra gli uomini e gli dei nel suo aspetto più significativo di “fuoco sacrificale”, attraverso il quale protegge l'uomo dai suoi nemici e ne assicura l'immortalità. La sua essenza in terra veniva sprigionata mediante lo sfregamento di due pezzi di legno (arani), che consistevano di un bastoncino e di una tavoletta: la tavoletta, provvista di un foro entro cui si inseriva l'estremità appuntita del bastoncino, veniva fissata al suolo. Attorno al bastoncino vi era una cordicella arrotolata, che, tirata ritmicamente ora in un senso ora nell'altro, imprimeva un movimento rotatorio alternato fino a infiammare la tavoletta di legno nel cui foro girava l'estremità appuntita del bastone. § In genere Agni è raffigurato con due teste (per simboleggiare il fuoco domestico e quello del sacrificio) e quattro braccia, in ogni mano egli tiene gli attributi che gli sono propri: l'ascia, il flabello, il soffietto per rianimare il fuoco e il cucchiaio per il sacrificio. La sua cavalcatura tradizionale è l'ariete. Oltre che nell'arte dell'India, così rappresentato Agni figura nei bassorilievi dell'arte Khmer (sec. VI-XIII) e in quella del Tibet.

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