Alfedèna

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comune in provincia di L'Aquila (131 km), 914 m s.m., 40,27 km², 716 ab. (alfedenesi o aufidenati), patrono: san Pietro Martire e santa Maria Salome (seconda domenica di luglio).

Centro posto nell'alta valle del fiume Sangro; è compreso nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. È da identificarsi con la città sannita di Aufidena, presa dai Romani nel sec. III a. C., cui apparterrebbero i resti delle mura megalitiche e la necropoli di Campo Consolino (i cui reperti sono in parte nel Museo Civico “A. De Nino”). Nel sec. XV fu dato ai Cantelmo e nel 1652 ai Caracciolo. Posto sulla linea Gustav, subì ingenti danni nella seconda guerra mondiale e, poi, a causa dei sismi del 1984.§ Nell'abitato è una porta della cinta muraria medievale. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo (sec. XIII) fu ricostruita dopo le devastazioni della guerra; la facciata è di impronta romanica, con torre campanaria incompiuta.§ Nota stazione di villeggiatura estiva e invernale, è base di partenza per escursioni al lago di Montagna Spaccata e ascensioni ai monti della Meta. Sono attive imprese artigianali edili, del legno e dell'abbigliamento. È diffuso l'allevamento bovino, ovino e caprino.

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