Ambrosini, Luigi

scrittore e giornalista italiano (Fano 1883-Torino 1929). Studiò alla scuola di Carducci e di Pascoli e fu amico di Renato Serra, del quale con G. De Robertis ha curato l'epistolario. Scrittore vivace e di grande finezza, si occupò di storia, di politica, di lingua e di stile (con saggi, di cui Teocrito, Ariosto, minori e minimi è il suo esito migliore). Tra le sue opere più pregevoli vanno ricordati i Racconti di guerra, raccolta di corrispondenze giornalistiche in cui la sua aggressività polemica si manifesta pienamente nell'accusa ai responsabili del conflitto, polemica che ritrova nuovo e forse più aspro vigore in Teste di legno (1920), severa censura della classe politica italiana. Come giornalista fu attivo fino al 1926, quando fu indotto al silenzio da una condanna per oltraggio all'esercito, e scrisse, oltre che per le riviste letterarieIl Marzocco e La Voce, per vari quotidiani, specie La Stampa, sostenendo la politica giolittiana. Postume le Cronache del Risorgimento e scritti letterari (1931).

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