Amette, Jacques-Pierre

romanziere, drammaturgo e critico letterario francese (Saint-Pierre-sur-Dives, Calvados, 1943). I suoi romanzi rivelano una sensibilità ai problemi dei giovani, da Jeunesse dans une ville normande (1981; Giovinezza in una città normanna) a Confessions d'un enfant gâté (1986; Confessioni di un bambino viziato), storia della generazione del Sessantotto e delle sue illusioni. Nel romanzo Stendhal, 3 juin 1819 (1994), Amette evoca la passione del giovane Stendhal, ancora sconosciuto, per Métilde Dembrovski. Province (1995; Provincia) è invece la cronaca della vita di una cittadina all'ombra della sua cattedrale e il racconto di una storia d'amore un po' ironica, in cui il desiderio serpeggia senza mai fissarsi. Per il teatro, ha scritto Les sables mouvants (1983; Le sabbie mobili); L'après-midi (1987; Il pomeriggio), Les environs de Heilbronn (1989; I dintorni di Heilbronn), Le maître-nageur (1989), Après nous (1991), La Waldstein (1991), Le mal du pays (1992), Singe (1992), Passions secrètes, crimes d'avril (1993), La clairière (1997), Le tableau de Poussin (2005) . L'autore, cugino dello scrittore G. Perec, ha anche pubblicato alcuni “gialli” sotto lo pseudonimo di Paul Clément: Exit nel 1981 e je tue à la campagne nel 1982. Nel 2003 ha pubblicato La maitresse de Brecht (trad. it. L'amante di Brecht), che gli è valso il Premio Goncourt, e nel 2007 il racconto Un été chez Voltaire

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