Aquitània

Indice

(Aquitaine). Regione della Francia sudoccidentale, 41.308 km², 3.044.636 ab. (stima 2004), 74 ab./km², capoluogo: Bordeaux. Dipartimenti: Dordogne, Gironde, Landes, Lot-et-Garonne, Pyrénées-Atlantiques. Confini: Poitou-Charentes (N), Limosino (NE), Midi-Pyrénées (E, SE), oceano Atlantico (W); Spagna (S).

Territorio

L'Aquitania si affaccia sull'oceano Atlantico con una costa bassa e paludosa (stagni di Carcans, Lacanau, Cazaux, Biscarrosse), che si allunga per oltre 300 km dall'estuario della Gironda a N fino al capo di Higuer a S, interrotta solamente dalla rientranza del bacino di Arcachon. "Per la cartina geografica vedi pg. 314 del 2° volume." . "Per la cartina geografica vedi il lemma del 2° volume." Quasi ovunque pianeggiante, per lo più ricoperta da terreni alluvionali quaternari, si estende in gran parte sulla sezione occidentale del bacino d'Aquitania; si eleva solo a NE nelle basse colline del Périgord e del Quercy e a S nel versante settentrionale dei Pirenei occidentali, dove culmina a 2887 m nel Pic du Midi d'Ossau. Il clima, di tipo atlantico, è caratterizzato da estati calde e umide e da inverni miti; le precipitazioni sono abbondanti (800 mm annui a N, oltre 2000 mm sui Pirenei), con massimi in primavera e in autunno. La popolazione è aumentata, a partire dagli anni Novanta del Novecento, in misura superiore alla media francese grazie ai positivi saldi migratori e rappresenta, nei primi anni del sec. XXI, il 5% della popolazione nazionale. L'Aquitania è fortemente polarizzata dalla metropoli di Bordeaux che a sua volta estende la sua area di infuenza oltre i limiti regionali, nel Limosino e nella Charente-Marittima. Una piccola parte del territorio è compresa nel Parco nazionale des Pyrénées, istituito nel 1967. È regione di antica tradizione agricola (cereali, tabacco, frutta, ortaggi); particolare sviluppo ha la viticoltura, specie nella zona attorno a Bordeaux. Nel bacino di Arcachon è praticata l'ostricoltura. L'industria è ben rappresentata nei settori estrattivo (gas naturale di Lacq, petrolio di Parentis-en-Born), meccanico, chimico, petrolchimico, metallurgico, alimentare, del vetro e della carta; la maggior parte degli impianti si concentra nel capoluogo. Gli altri centri principali sono Pau, Périgueux, Agen e Mont-de-Marsan.Il settore terziario si è molto evoluto dopo la seconda guerra mondiale, specialmente nelle attività portuarie del capoluogo, e successivamente dei poli tecnologici come l'aeronautico, lo spaziale, l'elettronico e il chimico.

Storia

Al tempo della conquista romana della Gallia, ne abitavano l'angolo estremo sudoccidentale gli Aquitani, che erano di stirpe iberica, come rivelavano, dice Strabone, sia la loro lingua, sia i loro caratteri somatici. Erano divisi in più di venti tribù e furono sottomessi nell'anno 56 a. C. dal legato di Cesare, Publio Licinio Crasso. Due successive insurrezioni furono duramente soffocate da Agrippa (38 a. C.) e da Messalla Corvino (27 a. C.). In seguito all'ordinamento amministrativo voluto da Augusto, alle tribù iberiche furono aggregate altre tribù, di stirpe celtica, che occupavano il territorio compreso tra la Garonna e la Loira; tutte insieme formarono la provincia d'Aquitania. Fu Diocleziano a smembrarla in Aquitania prima e secunda a N e in Novempopulana a S; quest'ultima comprendeva solo nove tribù iberiche e acquistò completa autonomia amministrativa sotto Diocleziano. Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente l'Aquitania era già da tempo cristianizzata: infatti nel 385 a Bordeaux, uno dei suoi più importanti centri commerciali e culturali, si riunì un concilio contro gli eretici. Nel 418 ebbe inizio l'occupazione della regione da parte dei Visigoti, ariani, i quali nel giro di mezzo secolo la conquistarono tutta; la differenza di religione determinò attriti fra nuovi e antichi abitatori e persecuzioni nei confronti dei cattolici, le quali ebbero termine nel 507 con la vittoria di Clodoveo, re dei Franchi, cattolici, sul re visigoto Alarico. La regione venne allora unita al regno dei Franchi e acquistò importanza nella difesa contro i Baschi che avanzavano dai Pirenei, finché, alla metà del sec. VII, si costituì col duca Felice un primo ducato autonomo di Aquitania, con capitale a Tolosa. Tuttavia, con la vittoria di Poitiers del 732, Carlo Martello, conseguendo il predominio sulla Francia minacciata dagli Arabi, troncò in essa la possibilità di formazione di Stati autonomi. Carlo Magno però, riallacciandosi alle tradizioni storiche d'autonomia amministrativa della regione, costituì, nel 784, un Regno d'Aquitania, che durò sino all'877; da esso Carlo II il Calvo, staccando le regioni del Poitou, della Saintonge e dell'Angoumois, creò il secondo Ducato d'Aquitania. Questo rimase in possesso delle case d'Alvernia e di Poitiers fino al 1152 quando l'ultima erede, Eleonora, lo portò in dote a Enrico Plantageneto, duca di Normandia e conte d'Angiò, che nel 1154 salì al trono d'Inghilterra: l'Aquitania divenne allora, con la Normandia, la base dell'espansione inglese in Francia. Il ducato, il cui nome già dal sec. XIII era stato sostituito con quello di Guienna, fu riconquistato da Carlo VII di Francia nel 1453 e incorporato definitivamente ai beni della corona.

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