Arìstea, Lèttera di-

scritto pseudoepigrafico giudaico d'origine alessandrina, redatto in greco verso il 100 a. C. Descrive l'origine della traduzione dei Settanta nella seguente maniera: 72 studiosi ebraici, invitati ad Alessandria da Tolomeo II Filadelfo (283-246 a. C.) per tradurvi il Pentateuco a uso della Biblioteca d'Alessandria, lavorarono in gruppo, cercando di giungere, attraverso costanti confronti, a un testo degno di fede e unitario. Tale versione dei fatti, non inverosimile, fu più tardi leggendariamente ampliata nel senso che i traduttori, dopo aver lavorato intensamente, ma severamente segregati l'uno dall'altro, sarebbero giunti a un'identica traduzione, prova del carattere divinamente ispirato anche della traduzione dei Settanta. Il testo non spiega come vennero tradotti gli altri libri dell'Antico Testamento.

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