Archipenko, Aleksandr

scultore ucraino (Kijev 1887-New York 1964). Giunto a Parigi nel 1908, Archipenko matura un linguaggio plastico a contatto con Brancusi e Picasso, aderendo per breve tempo al cubismo, dal quale assimila i procedimenti di scomposizione dell'oggetto: in Testa (1913) e Boxeurs (1914) sviluppa un senso costruttivo della forma, rispetto ad altre opere dove è più marcato il richiamo all'arte primitiva. Con Medrano (1914) combina vari materiali ottenendo trasparenze e piani colorati, che poi approfondisce nella serie degli oggetti colorati, le Archipenture. In Figure (1920) i volumi tendono ad articolarsi in un'apertura spaziale, mentre in questi stessi anni inizia l'involuzione di Archipenko in senso classicista: una fase che continuerà negli Stati Uniti, dove emigra nel 1923 e dove insegna in alcuni istituti, fra i quali la Nuova Bauhaus. Ha pubblicato un libro che raccoglie la sua poetica: Fifty Creative Years 1908-1958.

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