Argo (mitologia)

(greco Árgos), eroe eponimo della città omonima nell'antica Grecia: figlio di Zeus e di Niobe, era ricordato anche come introduttore della cerealicoltura. § Un secondo Argo , pronipote e reduplicazione mitica del precedente (in quanto anch'esso colonizzatore del Peloponneso), era un essere prodigioso che aveva un'infinità di occhi sparsi per il corpo; era un guardiano ideale e come tale fu utilizzato da Era per far la guardia a Io e impedire che le si accostasse Zeus. In questa incombenza Argo fu ucciso da Ermete, che liberò così la strada a Zeus. Era lo trasformò in pavone, dai tanti occhi sparsi sulla coda. Per antonomasia, nell'uso lett., indica persona dalla vista o dall'ingegno penetrante; fig.: occhi d'Argo, occhi vigili; avere gli occhi d'Argo, vedere dappertutto. § Un terzo Argo , figlio di Frisso e di Calciope, è il costruttore della nave (dello stesso nome) che servì all'impresa degli Argonauti. § Lo stesso nome portava il vecchio cane di Ulisse, che riconobbe il suo padrone anche sotto i cenci di un mendico (Odissea, canto XVII). "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol 1 p 251" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol.1 p 251"

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