Armstrong, Louis Daniel

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trombettista e cantante jazz statunitense (New Orleans 1901-New York 1971), noto con il soprannome di “Satchmo”. Di famiglia povera, già da bambino cantava per le strade; ebbe lezioni di cornetta a 12 anni, in riformatorio. Fu presto accolto nelle migliori bande cittadine e divenne il protetto del suo idolo J. Oliver. Nel 1922 lasciò New Orleans per Chicago, assunto nella Creole Jazz Band di Oliver. Con essa incise (1923) dischi in cui già rivela uno stile di prorompente forza, meno distillato di quello del maestro, col quale intreccia sublimi dialoghi. Recatosi a New York in cerca di gloria (1924) entrò nell'orchestra di F. Henderson, ancora ferma a un rigido stile da ballo, e coi suoi assolo esplosivi la costrinse a rinnovarsi a fondo. Memorabili pure i meditati accompagnamenti a cantanti di blues come B. Smith. Tornato a Chicago (1925) per suonare con orchestre locali, vi incise i suoi capolavori con un complessino detto Hot Five o Hot Seven, scardinando la polifonia di stile New Orleans e aprendo la via al jazz solistico. I suoi assolo arditi e il canto rauco ne fecero l'idolo del pubblico nero e dei musicisti. Dal 1929 Armstrong accettò di farsi trasformare in intrattenitore per conquistare il pubblico bianco, ma dovette dissipare la sua arte interpretando canzonette davanti a insulse orchestre da ballo. Due tournée in Europa (1932-34) e alcuni film ne sancirono la popolarità mondiale. Nel 1947 formò le All Stars, un gruppo finalmente degno di lui; ma continue defezioni lo fecero presto decadere, mentre Armstrong, perduto ormai il contatto col nuovo jazz, si ridusse a rappresentare reiteratamente la sua maschera ridanciana per le platee di tutto il mondo. Vittima innocente di un mondo razzista, Armstrong riuscì comunque a diffondere un'immagine del nero universalmente amata, e spesso a trasfigurare con la potenza della sua arte le canzonette impostegli. Ma la sua vera grandezza è altrove: in un linguaggio solistico pieno di forza gioiosa, eterna sorgente di tutto il jazz a venire, e nei capolavori giovanili, vette insuperate del jazz.

Bibliografia

A. McCarthy, Louis Armstrong, Milano, 1961; F. Fayenz, Louis Armstrong, in “Il Jazz dal mito all'avanguardia”, Milano, 1970; M. Jones, J. Chilton, The Louis Armstrong Story 1900-1971, Londra, 1971; J. Berendt, Nuovo libro del Jazz. Dal New Orleans al Jazz Rock, Milano, 1986.

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