Territorio

Altopiano situato all'estremità meridionale della Calabria (provincia di Reggio di Calabria), a chiusura della penisola italiana e dell'Appennino Calabro, fra il mar Tirreno, lo stretto di Messina, il mar Ionio, i corsi del Petrace e del suo affluente Calabro e quelli del Careri e del suo tributario Platì. Costituito in prevalenza da gneiss e micascisti di età archeozoica nella sua parte centrale e da formazioni sedimentarie più recenti alla periferia, culmina a 1955 m nel Montalto, da cui si irradiano numerosi contrafforti che scendono ripidi al mare, solcati da torrenti o fiumare. Caratteristici dell'Aspromonte sono i terrazzi, che, distribuiti in quattro ordini, a diverse altezze, coronano in tutti i settori i fianchi dei contrafforti (piani o campi d'Aspromonte). Il Parco Nazionale dell'Aspromonte vanta la presenza di rare specie animali e vegetali e di numerose testimonianze storiche, artistiche e archeologiche.

Popolazione ed economia

La popolazione si addensa nelle aree periferiche costiere; gli abitati stabili si spingono fin verso i 900 m s.m. Le zone più elevate sono frequentate mete turistiche estive e invernali. Nella zona litoranea prevalgono colture di agrumi, frutta e ortaggi, oltre i 600 m s.m. quelle della vite e dell'olivo, cui fanno seguito, più in alto, colture di cereali e patate, vasti boschi (soprattutto castagni) e pascoli.

Storia

Fu teatro di uno dei più clamorosi episodi della Questione Romana. Garibaldi, cui aveva dato, non senza ambiguità, mano libera il governo Rattazzi, nel 1862 tentò un colpo di mano su Roma muovendo dalla Sicilia con ca. 2000 volontari. All'Aspromonte i garibaldini furono fermati il 29 agosto dall'esercito regio comandato dal generale Cialdini, su richiesta dello stesso governo preoccupato delle reazioni di Napoleone III e dell'eventualità di un'insurrezione democratica. Lo scontro durò poco più di un quarto d'ora e nella scaramuccia lo stesso Garibaldi fu leggermente ferito. In conseguenza dell'episodio, Rattazzi fu costretto a dare le dimissioni e Garibaldi fu imprigionato per un mese, poi amnistiato.

E. Cortese, L'Aspromonte durante l'epoca glaciale, Roma, 1929; P. Di Stefano, Piano generale di trasformazione agraria del comprensorio degli Altipiani di Aspromonte, Tivoli, 1933; L. Lacquaniti, Note antropogeografiche sui Piani d'Aspromonte, in “Rivista Geografica Italiana”, Firenze, 1948; A. Pecora, L'Aspromonte, in “Le Vie d'Italia”, Milano, 1959; L. Gambi, Calabria, Torino, 1965; A. Saltini, Mezzogiorno agricolo che cambia. Viaggio tra Tavoliere e Aspromonte, Bologna, 1985.

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