Atèlla (Potenza)

Indice

comune in provincia di Potenza (43 km), 500 m s.m., 88,28 km², 3771 ab. (atellani), patrono: santa Lucia (13 dicembre).

Centro situato sul versante sudorientale del Vulture, alla destra della Forra di Atella. Antico centro lucano forse identificabile con Vitalba, fu fondato all'inizio del sec. XIV da Giovanni d'Angiò e abitato dai pastori di Rionero (1325-30). Possesso dei Caracciolo nel 1423, fu assediato nel 1496 dai francesi. Appartenne al principe d'Orange (1530) e ad Antonio di Leyda (1532) e, in seguito, passò in feudo a numerose famiglie. Fu gravemente danneggiato dai terremoti del 1851 e del 1980. § Il duomo di Santa Maria ad Nives (sec. XIV, restaurato nel sec. XX) ha un portale con motivi che richiamano il mondo islamico; nell'interno barocco custodisce un affresco staccato, Cristo in croce, del sec. XIV, un dipinto quattrocentesco su tavola, statue lignee (sec. XV-XVI) e un coro in legno intagliato del sec. XVII. Si conservano anche i resti della cinta muraria, la chiesa di Santa Lucia (sec. XIV, ricostruita nel sec. XVII e molto danneggiata nel 1980) e, sul lago piccolo di Monticchio, l'imponente abbazia settecentesca di San Michele. § L'agricoltura produce olive, uva da vino (aglianico del Vulture DOC), frutta, cereali e tabacco. L'allevamento (bovini e bufali) e l'industria della lavorazione del tabacco completano il quadro economico. § Celebri sono i riti della Settimana Santa, in particolare quello del giovedì, in cui sfilano durante la processione i “battenti” (incappucciati), che si colpiscono con una frusta, condividendo il dolore di Cristo.

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