Attòlico, Bernardo

diplomatico italiano (Canneto di Bari, oggi Adelfia, 1880-Roma 1942). Laureato in giurisprudenza (1901) e professore di economia e finanza negli istituti tecnici (1903), nel 1907 entrò nel Commissariato dell'emigrazione ricoprendo incarichi direttivi negli USA (1907), in Canada (1911) e in patria (1912). Passò quindi alla carriera diplomatica come ministro plenipotenziario presso la delegazione italiana a Ginevra (1919). Dal 1920 al 1927 ricoprì incarichi di elevata responsabilità nella Società delle Nazioni, di cui fu per più di quattro anni vicesegretario generale. Ambasciatore a Rio de Janeiro (1927) e a Mosca (1930), negoziò un trattato di commercio e un patto di amicizia con l' ex URSS; ambasciatore a Berlino (1935), si adoperò per un miglioramento delle relazioni tra la Germania e l'Italia. Negoziò infatti gli accordi (ottobre 1936) che portarono all'Asse Roma-Berlino e fu lungamente favorevole a una vera e propria alleanza con la Germania. Resosi però conto delle reali mire di Hitler, fu infine il più efficace sostenitore della necessità di separare la politica fascista da quella nazista e dal 1939 propugnò chiaramente la non belligeranza italiana. Scarsamente ascoltato da Mussolini e da Ciano e divenuto persona non grata ai Tedeschi, poco prima dell'entrata in guerra dell'Italia fu richiamato in patria (1940) e nominato ambasciatore presso la Santa Sede.

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