Attardi, Ugo

pittore, scultore e scrittore italiano (Sori, Genova, 1923-Roma 2006). Dopo gli studi di architettura a Palermo, nel 1947 aderì a Roma al gruppo astrattista “Forma I”, con A. Perilli, P. Dorazio, P. Consagra e altri. Si dedicò poi a forme figurative di un realismo piuttosto schematico, fortemente liriche. Dopo la crisi del realismo, nel 1956 ca., creò la rivista Città aperta, orientandosi verso una pittura di impegno politico e vicina all'espressionismo di Francis Bacon (cicli Gli assassini, 1968, e L'arrivo di Pizarro, 1971). Attorno alla metà degli anni Settanta la scultura e l'incisione (notevole la serie dell'Orlando Innamorato) assumono per Attardi un ruolo primario; dagli anni Ottanta il motivo espressionista, talora violento, delle sue opere è trasformato in una ricerca più intima. Nel 1989 ha reso omaggio al bicentenario della Rivoluzione francese con il Vascello della rivoluzione, gigantesco complesso scultoreo in cui l'immagine totemica dell'uomo in divenire fronteggia la metafora della storia quale scaturì dall'impeto della Rivoluzione francese. Della sua opera di scrittore si ricorda L'erede selvaggio, per cui nel 1971 ha ricevuto il premio Viareggio.

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