Avati, Pupi

(Giuseppe), regista italiano (Bologna 1938). Da un robusto apprendistato nel film di genere, in particolare thriller o fantastico, a un cinema di poesia giocato tutto sulla memoria e le malinconie: questo il tragitto di uno degli autori di punta del cinema italiano, originale e capace di far risaltare il particolare e le atmosfere umoristico-tenui. Tra i suoi film più fortunati, La casa dalle finestre che ridono (1976), Le strelle nel fosso (1978), Una gita scolastica (1983), Festa di laurea (1985), Regalo di Natale (1986), Storia di ragazzi e ragazze (1989), Bix (1991), Fratelli e sorelle (1992), Magnificat (1993), L'amico d'infanzia (1993), Dichiarazioni d'amore (1994). Dopo un ritorno alle torbide atmosfere del fantastico all'italiana di L’arcano incantatore (1995), Avati ha cercato di proporre un comico molto popolare come M. Boldi in una versione seria e malinconica con Festival (1996). Nel 1997 ha diretto Il testimone dello sposo; nel 2000 La via degli Angeli, che ha partecipato al festival cinematografico di Montréal e nel 2001 I cavalieri che fecero l'impresa. Nel 2003 ha realizzato Il cuore altrove, film per il quale ha ricevuto il David di Donatello come miglior regista, nel 2004, La rivincita di Natale e, nel 2005, Ma quando arrivano le ragazze? e La seconda notte di nozze, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2007 ha diretto La cena per farli conoscere ed è tornato all'horror con Il nascondiglio. Nel 2008 viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia Il papà di Giovanna, film ambientato nella Bologna degli anni Trenta, mentre nel 2009 esce Gli amici del bar Margherita. Nel 2010 Avati dirige Il figlio più piccolo, portando sul grande schermo una drammatica storia incentrata sul malcostume del nostro Paese e Una sconfinata giovinezza, storia della relazione tra marito e moglie che viene sconvolta quando il marito si ammala di Alzheimer. Nel 2011 presenta al Festival del Cinema di Roma Il cuore grande delle ragazze. Nel 2014 scrive e dirige Un ragazzo d’oro, film drammatico con R. Scamarcio, C. Capotondi e la star del cinema statunitense Sharon Stone, alla sua prima partecipazione ad un film italiano. Il film si aggiudica il Premio alla miglior sceneggiatura alla 38° edizione del Festival del Cinema di Montreal.  Nel 2019 Avati torna al genero horror con Il signor Diavolo, tratto dall’omonimo romanzo scritto dal regista nel 2018. Tra le sue regie televisive: Jazz band (1978), Cinema! (1979), Dancing Paradise (1982), Accadde a Bologna (1983), Hamburger Serenade (1986), È proibito ballare (1989), Il bambino cattivo (2013), Un matrimonio (2013), Con il sole negli occhi (2015), Le nozze di Laura (2015), e Il fulgore di Dony (2017). All’attività di regista Avati accompagna anche quella di scrittore, traendo dai propri romanzi l’ispirazione per molti film.

 

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