Aveline, Claude

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pseudonimo del romanziere e saggista francese di origine russa Eugen Autsine (Parigi 1901-1992). A diciotto anni conobbe Anatole France, di cui si proclamò discepolo. La sua opera più nota è la trilogia La vie de Philippe Denis (La vita di Philippe Denis), composta dai romanzi Madame Maillart (1930), Les amours et les haines (1952; Gli amori e gli odi), Philippe (1955), in cui si avverte un certo gusto decadente, superato però da una carica vitalistica e da un forte interesse per i problemi sociali. Aveline si è cimentato in generi letterari diversi: raccolte di novelle (L'homme de Phalère, 1923-24); ricordi di infanzia (Le point du jour, 1929, Lo spuntar del giorno); romanzi polizieschi (La double mort de Frédéric Belot, 1932; L'œil-de-chat, 1970, L'occhio di gatto; Le jet d'eau, 1970, Il getto d'acqua); racconti di viaggio (La promenade égyptienne, 1934, La passeggiata egiziana). Del 1945 è Les devoirs de l'esprit (I doveri dello spirito); del 1973 è il saggio Le haut mal des créatures, ou le complexe d'un siècle inexistant. È anche autore di raccolte poetiche (Portrait de l'oiseau-qui-n'existe pas, 1965, Ritratto dell'uccello fantasma, e Monologue pour un disparu, 1974, Monologo per uno scomparso). Nel 1977 ha pubblicato il romanzo Hoffmann Canada. Gli ultimi anni lo hanno visto impegnato in una rivalutazione di Anatole France (Anatole France, le vivant, 1987) e in un libro di memorie (Moi par un autre, 1988) scritto in collaborazione con Nicole Toussaint.

Fl. Mouret, Les ouvrages de Claude Aveline, Parigi, 1961; J.-J. Tourteau, Le roman policier français de 1900 à 1970, Tours, 1970.

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