Avventura, L'-

film italiano di Michelangelo Antonioni (1960). Rispecchiando la precarietà dei sentimenti e la fragilità dei rapporti umani immersi nella “instabilità morale, politica e persino fisica del mondo contemporaneo” (Antonioni), l'opera lanciò sul piano internazionale il concetto di “incomunicabilità” che, oltre ai lavori successivi del regista, ispirò anche una delle più diffuse mode culturali degli anni Sessanta. Una donna (L. Massari) scompare in mare durante una crociera; il suo amante (G. Ferzetti) la cerca, ma senza disperazione e senza convinzione, in compagnia di un'amica di lei (M. Vitti) che presto, e quasi inconsciamente, sostituisce la scomparsa. La piccola isola dell'inizio, l'isola più grande (la Sicilia) in cui proseguono le ricerche, sono egualmente abbandonate ed emblematiche: il vuoto dei personaggi (intellettuali o alto-borghesi) fa corpo unico con l'ambiente desolato in cui l'uomo sopravvive, tra rassegnazione e pietà di se stesso, solo grazie all'ultimo residuo di cieco vitalismo.

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