Bène, Carmèlo

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attore, regista e scrittore italiano (Campi Salentina, Lecce, 1937-Roma 2002). Debuttò sulle scene nel 1959 con una rielaborazione del Caligola di A. Camus, inizio di una serie di variazioni in chiave demistificante su temi famosi della letteratura e del dramma (Pinocchio, Salomè, ecc.). Autore del romanzo Nostra Signora dei Turchi (1965), lo portò sulle scene (1966) e sullo schermo (1968). Altri film da lui girati sono: Capricci (1969), Don Giovanni (1970), Salomè (1972) e Un Amleto di meno (1973). Innovatore delle poetiche del decadentismo, originale e provocatorio, nel 1974 varò in teatro S.A.D.E. ovvero libertinaggio e decadenza del complesso bandistico della gendarmeria salentina. Presentò poi spettacoli tratti da grandi opere del passato (molto Shakespeare, ma anche il Manfred di Byron, il Lorenzaccio di Musset, l'Adelchi di Manzoni, i poeti russi del Novecento), liberamente rielaborate senza rispettarne in alcun modo i nessi narrativi e dando invece spazio alle qualità fisiche e soprattutto vocali dell'attore e all'uso innovativo dei moderni mezzi scenici. Negli anni Novanta, a causa di problemi di salute, limitò la sua attività, ma comunque portò in giro per l'Italia un concerto-lettura (i Canti orfici di D. Campana) e, per il teatro, realizzò Hamlet Suite, liberamente tratto dall'Amleto di Shakespeare, Macbeth Horror Suite, ispirato alle “teorie crudeli” di Antonin Artaud, Pinocchio, libera interpretazione del romanzo di Collodi, e Concerto d’autunno, sintesi scenica e poetica della tragedia pastorale La figlia di Ioriodi Gabriele D'Annunzio. Nel 2000 Bene mise in scena In-vulnerabilità d’Achille (Impossibile suite tra Ilio e Sciro), opera tratta da testi di Omero, Stazio e von Kleist, una sorta di testamento artistico tra il concerto e lo spettacolo. Tra i libri da lui pubblicati si ricordano: L'orecchio mancante (1970); La voce di Narciso (1982); Sono apparso alla Madonna (1983); Il teatro senza spettacolo (1990); l'antologia di testi Opere (1995); l'autobiografia Vita di Carmelo Bene (1998). Fu direttore della sezione teatro della Biennale di Venezia (1990), e le sue dimissioni plateali gli costarono anche un processo per peculato.

Bibliografia

G. Aristarco, Bene, forma barocca e travestimento dell'Io, in “Cinema Nuovo”, 208, Torino, 1970; G. Deleuze, Un manifesto di meno, in “Sovrapposizioni”, Milano, 1978.

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