Bòtta, Màrio

architetto svizzero (Mendrisio 1943). Realizza il suo primo progetto a soli 16 anni (casa nei pressi di Lugano); si laurea nel 1969 a Venezia; durante gli studi, nel 1965, tramite G. Mazzariol, viene introdotto nel gruppo di progettazione di Le Corbusier per il nuovo ospedale di Venezia; lavorò anche con L. Kahn per la mostra di presentazione del progetto del Palazzo dei Congressi. Nel 1970 apre uno studio a Lugano; dal 1976 è stato più volte professore alla Scuola Politecnica Federale di Losanna. Professore ordinario presso il Dipartimento di architettura della Scuola Politecnica Federale di Losanna, Botta è membro onorario della BDA (Bund Deutscher Architekten), dell'Accademia di Belle Arti di Brera, della Sociedad de Arquitectos Mexicanos, Honorary Fellow dell'American Institute of Architects e nel 2000 anche dell'International Academy of Architecture. Fin dalle prime opere si manifestano nei suoi progetti: attenzione alle condizioni topografiche, ricerca della forma geometrica pura, del volume compatto, esaltazione dell'aspetto artigianale della costruzione e della tradizione regionale. Tra le sue più significative realizzazioni ricordiamo: le case unifamiliari del Canton Ticino (1965-84), il teatro di Chambery (1982-85), la chiesa di San Giovanni a Mogno (1986-1996), il Museo Watari di Tōkyō (1990), la “Tenda nomade” per il 700º anniversario della Federazione Elvetica (1500 m² di ampiezza; prima installazione a Bellinzona, 1991), lo spettacolare San Francisco Museum of Modern Art (1995), da alcuni critici definito come “una delle più riuscite strutture museali del nostro tempo”, la cattedrale di Évry (Francia, 1996), la sede svizzera della Banque Bruxelles Lambert (Ginevra, 1996), la Pensilina del TPL, Bus Terminal (Lugano 2001-2002), il Museo del Mart a Rovereto (2002). Rilevante la sua partecipazione a concorsi internazionali, tra cui quello per il progetto di ristrutturazione della Scala di Milano (2001-2004); così come anche la sua attività di designer (collaborazione con Alias e Artemide). Nel 2007 sono finiti i lavori per il Casinò di Campione d'Italia. Le sue realizzazioni gli hanno valso numerosi riconoscimenti di livello internazionale, tra cui: il Marble Architectural Award (Carrara, 1993-1997-1999), il Merit Award for Excellence in Design dell'AIA (California, 1995), il Cristal Award World Economic Forum (Davos, 1996).

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