Baccarini, Alfrédo

ingegnere e uomo politico italiano (Russi 1826-1890). Studente universitario, nel 1848 combatté valorosamente a Vicenza e a Treviso e nel 1849, dopo essere stato tra gli organizzatori della difesa di Bologna, fu allo scontro di porta Galliera. Ingegnere municipale di Ravenna (1854-59), nel 1859 fu chiamato dal Farini al Ministero dei Lavori Pubblici del Regno di Sardegna, e più tardi (1860) nominato segretario della commissione di studio della ferrovia del Gottardo e quindi incaricato dei lavori del porto di Ravenna. Trasferito a Grosseto a causa delle sue idee ultrademocratiche (1871), ma in seguito fatto direttore generale delle opere idrauliche dal ministro De Vincenzi (1875-76), fu deputato (1876), sottosegretario nel primo governo della sinistra e quindi più volte ministro dei Lavori Pubblici col Cairoli (1878, 1879-81) e con il Depretis (1881-83). Promotore di un'ampia e moderna legislazione non solo tecnica (leggi sulle bonifiche, sulle opere idrauliche, sulle ferrovie), ma anche sociale, nel 1883 abbandonò il governo perché contrario al trasformismo del Depretis e con i capi della sinistra storica costituì quella che per dileggio fu chiamata la “pentarchia”. Ha lasciato pregevoli studi su Le acque e le trasformazioni idrauliche in Italia (1872), Le opere pubbliche in Italia (1878) e Le costruzioni ferroviarie (1886).

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