Bachtin, Michail Michajlovič

filosofo e critico letterario russo (Orël 1895-Mosca 1975). Nel 1920 iniziò a elaborare tre testi teorici (poi pubblicati col nome di due suoi allievi) con i quali pose le basi di una teoria generale del segno in una prospettiva marxista. Queste opere sono: V. Vološinov, Freudismo (1927), in cui, dopo aver respinto sia la psicologia soggettiva sia quella oggettiva, Bachtin tentò di trovare una soluzione nello sviluppo del rapporto tra coscienza, ideologia e linguaggio; V. Vološinov, Marxismo e filosofia del linguaggio (1929), con la quale sostenne che tutti i fenomeni ideologici hanno un preciso valore semiotico; P. Medvedev, Il metodo formale nella scienza letteraria (1928), una delle critiche più acute al formalismo. Nel 1929 pubblicò Problemi dell'opera di Dostoevskij (rielaborato e ripubblicato nel 1963 con il titolo Problemi della poetica di Dostoevskij), un'analisi esemplare che individuava la categoria essenziale della struttura del testo dostoevskiano nella polifonicità, ossia nell'azione autonoma dei vari personaggi. Tuttavia la sua opera maggiore (pubblicata nel 1965 ma terminata nel 1940 ca.) è forse L'opera di Rabelais e la cultura popolare, nella quale Bachtin enucleò la nozione del “comico popolare” che accompagna “ogni atto del dramma della storia” umana. In Problemi di letteratura e di estetica (1975) raccolse scritti di periodi diversi.

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