Badìa Tedalda

Indice

comune in provincia di Arezzo (65 km), 756 m s.m., 119,06 km², 1009 ab. (badiali), patrono: san Michele (29 settembre).

Centro situato sul versante adriatico dell'Appennino, nell'alta valle del fiume Marecchia, sulla strada che porta a Rimini. Probabilmente compreso in epoca bizantina nei domini dell'esarcato ravennate, fu tra i feudi concessi da Ottone I al suo vassallo Goffredo di Ildebrando (967). Successivamente dominato dai conti di Montedoglio, tra la fine del sec. XIII e gli inizi del XIV venne in possesso di Uguccione e poi del figlio Neri della Faggiuola, vicini ai Visconti e rivali dei fiorentini. Dopo la battaglia di Anghiari (1440) passò definitivamente a Firenze.§ L'economia si basa sull'agricoltura (prodotti del bosco, cereali e foraggi); si allevano bovini, ovini e pollame. L'industria è legata ai settori calzaturiero, del legno e delle confezioni. È centro di turismo estivo.

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