Bagnorègio

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comune in provincia di Viterbo (27 km), 484 m s.m., 72,62 km², 3492 ab. (bagnoregi), patrono: san Bonaventura (15 luglio).

Centro su uno sperone tufaceo fra i valloni di Bagnoregio e di Lubriano. Importante centro etrusco e poi romano (Balneum Regis, poi Bagnorea), nel sec. VI divenne sede vescovile. Fu saccheggiato dai barbari e devastato da molti terremoti. Donato da Carlo Magno alla Chiesa (774) e poi assoggettato a Viterbo e Orvieto, nel 1160 si costituì in libero comune. Infeudato nel sec. XIV ai Monaldeschi, nel secolo successivo tornò alla Chiesa. § L'importanza storica del centro è testimoniata dalla presenza di rilevanti opere architettoniche. La cattedrale, rimaneggiata fino al sec. XVIII, conserva testimonianze artistiche eterogenee: una Bibbia miniata del sec. XII, un tabernacolo rinascimentale, un sarcofago di età romana (su cui poggia il nuovo altare) e un prezioso reliquiario del sec. XV. La chiesa di Sant'Agostino, costruita in forme romaniche nel sec. XIV, conserva numerosi affreschi tre-quattrocenteschi e un chiostro con pozzo (sec. XVI). Tardorinascimentale è la porta Albana, attribuita a Ippolito Scalza. § L'economia è basata sull'agricoltura (cereali e ortaggi). Tradizionali sono l'estrazione e la lavorazione della tefrite e l'artigianato del legno, del marmo, del ferro e della ceramica. Di rilievo sono l'industria olearia e casearia e il turismo naturalistico, attratto dai vasti boschi e dal parco dei Calanchi.§ Vi nacque il filosofo Bonaventura da Bagnorea (1221-1274), dottore della Chiesa.Nel borgo medievale di Civita , quasi totalmente abbandonato per l'erosione del terreno, si trova la porta di Santa Maria (sormontata da leoni); la cattedrale di San Donato, risalente al sec. VIII e più volte rimaneggiata, conserva varie opere d'arte, tra cui un crocifisso ligneo di scuola donatelliana.

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