Balkh (città)

centro (ca. 10.000 ab.) dell'Afghanistansettentrionale, nella provincia omonima, 20 km a NW del capoluogo Mazar-i-Sharif. Mercato di prodotti agricoli (in prevalenza cotone), in un'oasi irrigata dal fiume Balkh. Anche Wazirabad. § Nei pressi si trovano le rovine dell'antica Bactra, che fu capitale della Battriana nel sec. IV a. C. Anche se l'archeologia non ha trovato documentazioni del periodo greco-battriano, si sa che Balkh fu conquistata da Alessandro. Centro di commercio tra Oriente e Occidente, quale punto di confluenza del traffico carovaniero lungo la Via della Seta, fu anche centro di religione, perché vi fiorì lo zoroastrismo e più tardi il buddhismo, per cui costituì un fecondo punto d'incontro per l'arte, nelle diverse componenti culturali indo-greche-iraniche. Su questo periodo vi è la testimonianza di numerosi stūpa. Conquistata dai musulmani nel 715, fu rasa al suolo cinque secoli dopo (1221) da Gengis Khān. Marco Polo la vide cinquant'anni dopo e con nostalgia ne ricordò lo splendore passato. Nel 1966 è stata scoperta una moschea (Masǧid-i Tarikh), dalla pianta particolare: è formata da nove ambienti quadrati coperti da altrettante cupole, che poggiano su enormi pilastri rotondi, rivestiti di stucco. La loro decorazione, assai simile a quella dei palazzi abbasidi di Samarra (Iraq), ha permesso di datare l'edificio alla prima metà del sec. IX. Il modello planimetrico sembra doversi ricercare nell'Islam d'Occidente, poiché è documentato al Cairo (950 ca.), a Kairouan nella Moschea delle Tre Porte (866) e a Toledo, nella Moschea di Bib Mardum (999), poi trasformata in chiesa del Cristo de la Luz.

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