Balmont, Konstantin Dmitrevič

poeta russo (Gumnišči, Vladimir, 1867-Noisy-le-Grand, Parigi, 1942). Fu forse il più grande dei primi poeti simbolisti russi. Esordì con Raccolta di poesie (1890) che risente fortemente l'influsso di Nekrasov, ma presto si rivelò un simbolista puro e raggiunse la notorietà con poesie estremamente melodiche, piene di ottimismo e di amore. Il suo capolavoro è la raccolta Saremo come il sole (1903); tra gli altri suoi numerosi libri di poesia sono da ricordare: Le case ardenti (1900), I canti del vendicatore (1907), una reazione positiva alla rivoluzione del 1905, La fenice (1907), Annunciazione (1917) che costituisce il suo rifiuto poetico alla rivoluzione di Ottobre, Il dono della terra (1921), L'aurora boreale (1931). Balmont pubblicò anche importanti libri di viaggi, numerosi saggi sulla letteratura e sul folclore e traduzioni da Shelley, Poe, Whitman, Calderón, Verlaine, Baudelaire e poeti slavi. Dopo il 1921 visse all'estero.

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