comune in provincia del Medio Campidano, 202 m s.m., 26,57 km², 1413 ab. (baruminesi), patrono: san Sebastiano (20 gennaio).

Generalità

Centro della Marmilla, situato nella valle del rio Mannu, ai piedi della Giara di Gesturi. L'abitato è caratterizzato da una struttura urbanistica compatta, dalla pianta quasi poligonale. La notorietà di Barumini è legata allo splendido complesso nuragico che sorge nei dintorni e che è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Storia

I resti dell'insediamento nuragico, utilizzato dalla media Età del Bronzo all'epoca romana, testimoniano l'antichissima frequentazione del territorio. Appartenuto nel Medioevo al Giudicato d'Arborea, nella curatoria della Marmilla (sec. XI), venne conquistato dagli Aragonesi (sec. XV) e nel 1541 fu incluso dagli spagnoli nella Baronia di Las Plassas, possesso degli Zapata fino all'abolizione del regime feudale (1839).

Arte

La parrocchiale tardogotica dell'Immacolata (sec. XVI) conserva una grande cornice a pannelli dipinti della scuola dei Cavaro e pregevoli opere in legno intagliato; nei pressi sorgono la chiesa di San Giovanni, che conserva alcuni elementi del sec. XIII, tra cui il portale, e la casa Zapata, del sec. XVI, con decorazioni derivate dal Rinascimento. Nella chiesa di Santa Tecla (costruita forse nel sec. XVII) è allestita la mostra multimediale “Su Nuraxi di Barumini”, che documenta le fasi di scavo dell'insediamento nuragico e le tappe evolutive della civiltà nuragica.

Economia

L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, ortaggi, olive, uva, con produzione di vini DOC), sull'allevamento (ovini, caprini e bovini) e sul turismo archeologico e culturale.

Dintorni

Nei dintorni sorgono i resti del complesso nuragico Su Nuraxi, uno dei più importanti e imponenti esempi dell'architettura megalitica protosarda. Si tratta di un grande nuraghe quadrilobato, circondato da una cerchia esterna con sette torri da difesa, unite da mura rettilinee, attorno al quale si sviluppa un esteso villaggio di capanne circolari ed ellittiche. La fortezza ebbe due fasi di costruzione: alla prima (sec. XVII-XIII a. C.) appartengono il mastio (o torre centrale) e il villaggio di capanne che lo circonda; alla seconda (sec. XI-X a. C.) le opere di difesa muraria: il bastione a quattro torri e la cinta con sette torri. Suggestiva la “sala del consiglio” così chiamata per i sedili e le nicchie situati lungo le pareti.

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