Baur, Ferdinand Christian

storico e teologo tedesco (Schmieden 1792-Tubinga 1860). Iniziatore della nuova scuola di Tubinga, il suo pensiero risente inizialmente dell'influsso dello Schleiermacher, per il quale la religione è sentimento dell'infinito; successivamente, e in modo definitivo, accolse le idee di Hegel. In questo spirito Baur si rifiuta di separare teologia e filosofia ed elabora una filosofia della religione all'interno della quale la storia del cristianesimo viene interpretata dialetticamente. Nel cristianesimo si ritrovano due tendenze: una, il cui rappresentante è Pietro, particolaristica, legata all'esperienza giudaica; l'altra, il cui rappresentante è Paolo, universalistica, aperta ai pagani, fondata sulla liberazione dalla legge in nome della fede. Nei sec. II e III, con la Chiesa cattolica, viene a costituirsi la sintesi definitiva. Essa infatti in quanto Chiesa rappresenta l'elemento petrino, in quanto cattolica, quello paolino. Sulla scorta di queste due tendenze di fondo, individuate nella storia della Chiesa, viene poi giudicata l'autenticità degli scritti sacri. Il Vangelo di Giovanni non è un racconto storico e appare per ultimo, il Vangelo di Luca è tendenzialmente paolino, quello di Marco deriva da quello di Luca e di Matteo, quello di Matteo infine segue la tendenza petrina, ma è dal punto di vista storico il più attendibile. Le sue idee sono ampiamente trattate nelle opere: Paulus der Apostel Jesu Christi (1845; Paolo apostolo di Gesù Cristo), Lehrbuch der Dogmengeschichte (1847; Trattato di storia dei dogmi).

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