Beerbohm, Max

caricaturista inglese (Londra 1872-Rapallo 1956). Autore dall'ironia pungente, disegnatore finissimo, saggista di talento e acuto critico drammatico, successore di B. Shaw sulle colonne della Saturday Review, Beerbohm fu figura di rilievo nel quadro del tardo estetismo inglese, in bilico tra la ricerca della pagina squisita, della parola giusta e l'elegante caricatura. Lo si nota già in The Works of Max Beerbohm (1896; Le opere di Max Beerbohm); poi nelle ammirevoli parodie di A Christmas Garland (1912; Una ghirlanda natalizia); in The Happy Hypocrite (1897; L'ipocrita felice) e in Zuleika Dobson (1911), due romanzi in chiave saggistica; nei racconti di Seven Men (1919; Sette uomini). Rossetti and His Circle (1922; Rossetti e il suo circolo) e Observations (1925) contengono il meglio della sua critica, mentre in Fifty Caricatures (1913; Cinquanta caricature) si trovano gli esempi forse più significativi della sua personalissima ed elegante grafica.

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