Belemnìtidi

sm. pl. [da belemnite]. Ordine (Belemnitida) di Molluschi Cefalopodi fossili della sottoclasse dei Celoidei, che vissero prevalentemente nel Mesozoico. Non dissimili nella forma esterna dai calamari attuali, possedevano un sacco a inchiostro, un becco resistente e 8 o 10 braccia munite ciascuna di una doppia fila di uncini ricurvi. Erano dotati inoltre di una conchiglia interna corrispondente, pur con notevoli differenze, a quella degli attuali Sepioidei e Teutoidei e composta da tre parti principali: rostro, fragmocono e proostraco. Il rostro è la parte terminale posteriore della conchiglia ed è quella che più di frequente si rinviene allo stato fossile. La sua forma varia da specie a specie; può essere allungata e sottile, appiattita, rigonfia, può terminarsi con una punta aguzza, con una protuberanza, detta mucrone, o essere più o meno arrotondata. La sua superficie esterna presenta sovente dei solchi che, ritenuti tracce di inserzioni muscolari, servono per la classificazione. Nella parte anteriore il rostro presenta una cavità conica entro cui prende posto il fragmocono, la parte concamerata della conchiglia, formata da una parte esterna e da numerosi setti orizzontali attraversati perpendicolarmente da un tubo che prende il nome di sifuncolo. Il proostraco è infine la parte più sottile e delicata dell'intera struttura conchigliare. Esso è derivato dall'allungamento verso la parte anteriore della parete esterna del fragmocono. In base alla struttura della conchiglia e a quanto si conosce delle parti molli, si ritiene che i Belemnitidi fossero organismi dall'habitat di superficie o costiero le cui larve avevano invece probabilmente abitudini planctoniche. Predatori, questi animali vivevano in grandi gruppi, come avviene d'altro canto per le seppie e i calamari attuali; come questi erano, a loro volta, preda dei grossi vertebrati marini dell'epoca. Data la grande diffusione geografica e le numerose specie dall'evoluzione assai rapida, i Belemnitidi sono ottimi fossili guida. Essi vengono suddivisi nei sottordini Belemnitina, Belemnopseina e Diplobelina, comprendenti ciascuno diverse famiglie ricche di generi e specie. I primi Belemnitidi sono stati ritrovati in America settentrionale, all'interno di massi erratici databili probabilmente al Carbonifero inferiore. Si ritiene che essi derivino da Cefalopodi ortoconi che, circa in quel periodo, diedero origine ai due rami principali: Cefalopodi a conchiglia interna e Cefalopodi a spessa conchiglia esterna (ammoniti, nautili, ecc.). I primi stadi evolutivi dell'ordine dei Belemnitidi non sono ancora ben noti. I primi resti abbondanti e ben conosciuti risalgono al Triassico, con forme come Ausseites (proveniente dall'Austria) e Aulacoceras, che posseggono ancora numerosi caratteri intermedi tra i Cefalopodi ortoconi e le belemniti più evolute. L'ordine dei Belemnitidi si espande per tutto il Mesozoico, dando origine a molte forme diversificate e, alla fine di quest'era, subisce un rapido declino, assimilabile a un'estinzione in massa, anche se alcuni (pochi) generi riescono a superare il limite Meso-Cenozoico. In base alle attuali conoscenze sembra che l'ordine dei Belemnitidi si sia estinto senza dare origine ad altri gruppi, ma la migliore conoscenza di alcuni resti fossili cenozoici (purtroppo ancora scarsa) potrebbe forse evidenziare un rapporto filogenico tra quest'ordine e l'ordine dei Sepiidi (comprendente le moderne seppie).

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