Bellézza, Dàrio

narratore e poeta italiano (Roma 1944-1996). Già nel primo romanzo L'innocenza (1970), narrazione di un'adolescenza offesa, affiorano i grandi temi esistenziali dei romanzi successivi (Lettere da Sodoma, 1972; Il carnefice, 1973; Turbamento, 1984; L'amore felice, 1986). Un autobiografismo provocatorio e bruciante, in cui si alternano agilità e pesantezze, caratterizza le sue principali raccolte di versi (Invettive e licenze, 1971; Morte segreta, 1976; Io, 1983). I suoi autori di riferimento sono, tra gli altri, Rimbaud (di cui è traduttore), Bataille, Genet, Pasolini (cui ha dedicato il libro Morte di Pasolini, 1981). La produzione in prosa degli anni Novanta comprende il racconto Il cugino (1991), una vicenda adolescenziale a sfondo autobiografico, e Nozze col diavolo (1995), romanzo di formazione imperniato sulla vocazione alla poesia. In ambito lirico, dopo il passionale poema Testamento di sangue (1992), era uscito, nel 1994, L’avversario, invettiva in versi contro la decadenza della poesia, cui ha fatto seguito l'ultima raccolta, pubblicata poco dopo la morte per AIDS del poeta, Proclama sul fascino (1996). Nello stesso anno è apparso il saggio in ricordo di Pasolini Memoria del poeta assassinato..

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