Bellini, Gentile

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pittore italiano (Venezia ca. 1429-1507). Fu avviato alla pittura nella bottega del padre Jacopo, col quale egli e il fratello Giovanni lavorarono agli inizi della loro attività. Il segno sottile e minuzioso di Gentile si fa, in seguito ai contatti con Andrea Mantegna (che aveva sposato nel 1453 Nicolosia, altra figlia di Jacopo), più aspro e incisivo: ne sono prove le prospettive architettoniche e i pietrificati paesaggi delle Ante d'organo per S. Marco (Venezia, Ateneo di San Basso) oppure la spietata acutezza dei ritratti del Beato Lorenzo Giustiniani (1465, Venezia, Gallerie dell'Accademia) e di Maometto II (Londra, National Gallery), eseguito (come la medaglia con soggetto analogo) tra il 1479 e il 1480, quando il pittore venne inviato a Costantinopoli dalla Signoria veneziana. Le sue qualità di lucido osservatore si dispiegano nei solenni ritmi compositivi e nella ricchezza di particolari narrativi dei grandi “teleri”, di cui restano i tre della Scuola di San Giovanni Evangelista (Processione in piazza S. Marco, Miracolo della Croce a Ponte S. Lorenzo, Guarigione miracolosa, Venezia, Gallerie dell'Accademia) e la Predica di S. Marco (Milano, Brera), completata dal fratello Giovanni.

Bibliografia

L. Coletti, Pittura veneta del Quattrocento, Novara, 1953; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Venetian School, Londra, 1957; P. Pallucchini, Giovanni Bellini, Milano, 1959; G. Fiocco, Giovanni Bellini, Milano, 1960; I. Chiappini di Sorio, Giovanni Bellini. La pala di Pesaro, Venezia, 1986.

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