Belvedére Marìttimo

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comune in provincia di Cosenza (84 km), 150 m s.m., 37,22 km², 8881 ab. (belvederesi), patrono: san Daniele Fasanella (13 ottobre).

Centro collinare posto sul versante tirrenico della Catena Costiera; è compreso nel Parco Nazionale del Pollino. Di fondazione assai antica, forse sul luogo dell'antica colonia greca di Blanda, nel 1288 fu assediato dal re di Sicilia Giacomo d'Aragona, ma venne difeso strenuamente da Ruggero Sangineto. Divenuto casale della Baronia di Sangineto, fu poi assegnato ai Carafa (1633-1806).§ Il castello normanno, ricostruito alla fine del sec. XV sull'antico impianto, conserva il muraglione, due torri cilindriche, il portale e tracce del ponte levatoio. Nella chiesa madre di Santa Maria del Popolo (sec. XVI) sono un rilievo marmoreo della Madonna col Bambino del sec. XV e un altare, tele e opere lignee del Settecento. La vicina chiesa del Crocifisso ha un crocifisso ligneo della fine del Seicento, mentre la chiesa dei Cappuccini (1595), o di San Daniele, conserva varie tele e statue lignee settecentesche. La chiesa del Rosario incorpora un portale in pietra datato 1091 proveniente da un'altra chiesa.§ Nell'agricoltura spiccano le coltivazioni di ortaggi, cereali, viti, olivi e cedri (da cui si ricava un gustoso liquore); è praticato il florovivaismo. L'industria opera nei settori alimentare, tessile, dei materiali edili (calcestruzzo) e dell'abbigliamento (maglieria, calzetteria). È attiva la lavorazione artigianale di ceramiche artistiche ed è sviluppato il turismo balneare (Marina di Belvedere).

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