Bevin, Ernest

sindacalista e uomo politico inglese (Winsdorf 1881-Londra 1951). Di umili origini, fece il suo apprendistato come operaio; nella realtà dell'Inghilterra d'inizio sec. XX maturò la sua sensibilità sindacale e diede la sua attività tra le file delle Trade Unions, facendo una carriera tanto felice quanto rapida. W. Churchill lo volle nel suo gabinetto di coalizione (1940-45) come ministro del Lavoro, carica in cui cercò di ottenere dagli operai il massimo sforzo per la produzione bellica concedendo loro quanto era possibile in quella drammatica situazione. Dal 1945 al 1951 fece parte del governo laburista di Attlee come ministro degli Esteri e fu presente alla Conferenza di Potsdam (luglio-agosto 1945), a quella dei ministri dei “tre grandi” a Mosca (dicembre 1945) e ancora all'incontro dei ministri degli Esteri dei “quattro grandi” a Mosca (marzo 1951). In queste occasioni Bevin cercò le possibilità per una politica di cooperazione con l'Unione Sovietica, ma gli stretti legami politici ed economici della Gran Bretagna con gli Stati Uniti non gli concedevano un sufficiente margine di azione autonoma nei riguardi del “partner” sovietico, per cui fallì nel suo scopo; si volse allora alla cooperazione europea, che si realizzò nell'OECE (1948) e al rinsaldamento dei rapporti anglo-statunitensi con la NATO (1949). Favorì l'autogoverno nelle ex colonie (India, Birmania, ecc.) e affrontò realisticamente il problema delle relazioni con la Repubblica Popolare Cinese. Nel marzo 1951 si dimise per motivi di salute.

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