Bhāgavadgītā

(sanscrito, il canto del Beato). Celeberrimo episodio del Mahābhārata, inseritovi da un anonimo poeta-filosofo. Consiste in un dialogo in metrica nel quale Kṛṣṇa, sotto le spoglie dell'auriga di Arjuna, espone a questi alcune dottrine filosofiche che si ispirano sia al teismo sia all'immanentismo vedantico. Il Bhāgavadgītā è di gran lunga il testo viṣṇuita più popolare; in esso Kṛṣṇa non appare infatti come mera incarnazione di Viṣṇu, bensì come Unico Ente Supremo, al cospetto del quale l'Olimpo induista non è che una corte di divinità a uso degli ingenui. Il Bhāgavadgītā consta di tre sezioni distinte, che espongono le tre vie tradizionali dell'induismo per raggiungere la realizzazione di se stessi e l'unione mistica con la divinità: quella dell'azione (karman), quella dell'amore (bhakti) e quella della conoscenza (jñana).

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