Bijapur (città)

Indice

Generalità

Città (186.939 ab. nel 1991) dell'India, nello Stato del Karnataka, capoluogo del distretto omonimo, 390 km a SE di Bombay (Mumbai), a 591 m sull'altopiano di Karnataka. Mercato di prodotti agricoli e del bestiame, è sede di industrie alimentari, tessili e della lavorazione dei metalli. § Già capitale dello Stato omonimo, fondato nel 1489 da Yūssuf ʽĀdil Shāh, fu conquistata da Aurangzeb nel 1686, tornò indipendente nel 1724 ed entrò poi a far parte della Confederazione Maratha, passando quindi sotto il dominio degli Inglesi (1818). Nel 1885 divenne capitale di distretto.

Arte

A Bijapur fiorì, accanto a una delle maggiori scuole provinciali di architettura islamica che ne fece uno dei centri più ricchi di monumenti degni dell'eredità dell'arte bahmanide, anche una scuola di pittura (sec. XVI-XVIII). Essa appare definita nei suoi caratteri stilistici soltanto nella seconda metà del sec. XVI, rivelando componenti della pittura persiana e di quella moghūl. L'aspetto di “sontuosa grandiosità” va ricercato in alcune rispondenze tra questo stile e quello dell'arte nell'impero di Vijayanagar, l'ultimo rifugio della cultura indù. I caratteri di Vijayanagar emergono nella pittura di Bijapur (specie nella ritrattistica, soprattutto quella femminile), anche quando essa appare decisamente suggestionata da quella moghūl e dall'assimilazione di elementi tratti dal manierismo occidentale. Fra i monumenti più importanti del periodo islamico pre-moghūl sono da ricordare: l'Ibrahim Rauza, complesso funerario di Ibrahim II (1580-1626), comprendente, oltre al mausoleo del sovrano, anche una bella moschea (entrambi caratterizzati da cupole bulbose e decorazioni in pietra); e il grandioso Gol Gumbaz (Cupola sferica), mausoleo di Muhammad (1626-56), dalla cupola gigantesca (alta 60,5 m e larga 29,5), edifici tutti realizzati nella prima metà del sec. XVII.

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