Blèra

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comune in provincia di Viterbo (26 km), 270 m s.m., 92,79 km², 3059 ab. (blerani), patrono: sant’ Ermete (ultima domenica di agosto).

Centro dei monti Cimini. Il territorio fu abitato già nel Neolitico. Antica città etrusca, divenne fiorente e importante municipio romano. Roccaforte bizantina e dominio longobardo dopo le invasioni barbariche, fu donato alla Chiesa da Carlo Magno. Nel Medioevo fu feudo dei de Vico e degli Anguillara, a cui fu tolto per scomunica dalla Camera Apostolica, che in seguito lo controllò con vari amministratori.§ L'abitato conserva la chiesa di Santa Maria, con portale rinascimentale, cripta e l'altare maggiore che poggia su un sarcofago romano; il palazzo Tornaforte, oggi sede del comune; e il barocco palazzo del Cavaliere. Di notevole interesse archeologico sono le necropoli etrusche, dove sono state portate alla luce più di mille tombe a camera, le grotte e gli scavi a Luni e San Giovenale e due antichi ponti romani. A Civitella Cesi è il castello Torlonia.§ Diffuso l'allevamento, anche brado, di bovini, suini e ovini (con produzione di formaggi e carni). Importanti la coltivazione di olivi e cereali e la raccolta di tartufi e castagne. In crescita il turismo escursionistico e quello legato agli sport equestri.

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