Bolognini, Màuro

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regista cinematografico italiano (Pistoia 1922-Roma 2001). Si segnalò tra il 1955 e il 1958 con veri e propri bozzetti di un tardo neorealismo: Gli innamorati (1955), Giovani mariti (1957). L'incontro con Pasolini sceneggiatore gli aprì la strada a maggiori ambizioni con film come La notte brava (1959), Il bell'Antonio (1960), La giornata balorda (1960), anche se l'impegno letterario si stemperò poi troppo spesso in gusto calligrafico con Senilità (1962), Agostino (1962), Bubù (1971), Per le antiche scale (1975), L'eredità Ferramonti (1976). All'atmosfera in costume e al clima pittorico toscano del suo film La viaccia (1961) si riallacciò nel 1970 con Metello, dove la struttura storico-sociale del romanzo di Pratolini gli consentì un'evocazione equilibrata e solida: la sua migliore. Tra gli altri suoi film si ricordano: Imputazione di omicidio per uno studente (1972), Fatti di gente per bene (1974), Libera, amore mio! (1973), pellicola subito ritirata per problemi politici, La storia vera della Signora dalle camelie (1981), La Venexiana (1986), Mosca addio (1987) e La villa del venerdì (1991). Negli anni Novanta Bologninisi è dedicato anche alle regie liriche, fra le quali quella allestita per il Pollicino di H. W. Henze (1995).

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