(Republic of Botswana). Stato dell'Africa meridionale (581.730 km²). Capitale: Gaborone. Divisione amministrativa: distretti (9), città (7). Popolazione: 2.053.237 ab. (stima 2012). Lingua: inglese (ufficiale), seTswana (lingua nazionale). Religione: animisti/credenze tradizionali 2,2%, cristiani 62,7%, musulmani 0,5%, non religiosi/atei 7,9%, altri 26,7%. Unità monetaria: pula (100 thebe). Indice di sviluppo umano: 0,683 (109° posto). Confini: Namibia (N e W), Zimbabwe (NE), Repubblica Sudafricana (S e SE). Membro di: Commonwealth, ONU, SACU, SADC, UA e WTO, associato UE.

Generalità

Situato nella parte più inospitale e desertica dell'Africa meridionale, privo di accesso al mare a seguito della definizione coloniale dei suoi confini e tradizionalmente soggetto al Sudafrica, il Botswana mostrava al momento dell'indipendenza (1966) ben poche possibilità di autentico sviluppo; ma la scoperta di ingentissimi giacimenti minerari e i mutamenti istituzionali verificatisi un po' in tutta l'Africa australe hanno consentito al Paese un'evoluzione sensibilmente positiva, tanto che è diventato uno dei più ricchi del continente. Oltre allo sfruttamento delle risorse minerarie (rame, nichel e diamanti), esistono altri fattori alla base del suo successo economico: l'omogeneità etnica che ha evitato conflitti interni, la stabilità politica e la conservazione delle istituzioni democratiche. La fine del regime dell'apartheid in Sudafrica ha poi rafforzato e intensificato i rapporti con quel Paese, resi difficili in passato per l'avversione del Botswana a ogni forma di segregazione razziale. I proventi minerari e i cospicui finanziamenti provenienti dall'Occidente hanno consentito poi la modernizzazione dei settori economici tradizionali (agricoltura e allevamento), l'incremento delle infrastrutture e la crescita edilizia urbana.

Lo Stato

Il Botswana è una Repubblica parlamentare; il presidente della Repubblica, eletto per 5 anni dall'Assemblea nazionale, è responsabile del potere esecutivo. La funzione legislativa spetta all'Assemblea nazionale; ha invece funzioni consultive la Camera dei Capi, composta essenzialmente da 15 membri in rappresentanza delle otto principali tribù. Il sistema giudiziario si basa sul diritto olandese, sulla Common Law britannica e sulle abitudini locali. Tutti i distretti possiedono tribunali di prima istanza le cui sentenze possono essere soggette a ricorso davanti all'Alta corte. La pena di morte è in vigore. Le forze armate, create nel 1977 e suddivise in esercito e aviazione, sono affiancate dalla forza paramilitare di polizia. Il servizio militare viene effettuato su base volontaria. Dopo l'indipendenza il Paese ha investito, e continua ad investire, molto nell'istruzione. Nel 1980 avviò un programma di alfabetizzazione nazionale e venne introdotta l'istruzione primaria gratuita a partire dai 6 anni di età per 7 anni. L'istruzione secondaria dura 5 anni ed è divisa in un primo ciclo di 3 anni e un secondo di 2. Nel 2010 il tasso di analfabeti si attestava intorno al 16,7%. La capitale Gaborone ospita una sede universitaria, ma nonostante il Botswana si sia dotato di un sistema d'istruzione fra i migliori del continente, molti studenti preferiscono proseguire i propri studi all'estero.

Territorio: geografia fisica

Morfologicamente il territorio corrisponde a un'ampia area di subsidenza a carattere endoreico, le cui superfici peneplanate sono coperte da formazioni cenozoiche da cui emergono isolate cime rocciose. Nella parte centrale, più depressa, si stendono ampie ondulazioni sabbiose che fanno parte del deserto del Kalahari. Manca una vera e propria rete idrografica; si tratta di corsi temporanei, simili agli uidian sahariani, che scendono dai tavolati periferici e si perdono nella depressione centrale, dove però non mancano falde acquifere preziose. Carattere di uadi ha anche il Molopo, affluente dell'Orange, che limita a S il Paese; più ricco d'acque è il Limpopo, che scorre al margine orientale. Nella parte settentrionale una marcata depressione attrae i fiumi ricchi d'acqua degli altopiani dell'Angola, tra cui l'Okavango, che versa le sue acque in alcune vaste zone paludose (Ngamiland). Queste paludi formano un grande delta interno (20.000 km²); in molti casi non riescono a contenere le acque stagionali del fiume e allora, attraverso un canale di 200 km, il Botletle, ne riversano una parte nel lago Makgadikgadi. Infine il Ngami, situato a S del bacino dell'Okavango, non è un vero lago, ma un'ampia depressione alimentata solo saltuariamente dal Taokhe. Il clima è di tipo continentale arido, con elevati valori medi della temperatura, che passa dai 25 ºC in gennaio ai 12 ºC in giugno (dati riferiti a Gaborone). Le persistenti formazioni anticicloniche ostacolano gli afflussi delle masse d'aria umide tropicali e le precipitazioni, dovute essenzialmente agli apporti di masse d'aria provenienti dall'Oceano Indiano, non raggiungono in media i 250 mm annui.

Territorio: geografia umana

La popolazione è quasi interamente rappresentata da genti bantu, agricoltori sedentari di stirpe tswana (66,8%). I boscimani (1,3%), i più antichi abitanti della regione, sono rappresentati da sparuti gruppi di nomadi raccoglitori e cacciatori che vivono nel deserto del Kalahari; altre etnie presenti sono gli shona (14,8%), ottentotti (1,3%) e altri (14,1%). Gli tswana sono tra loro divisi in diverse tribù, le maggiori delle quali sono i ngwato, i kwena, i ngawatse, i tawana, i rolong, i kgatla, i thlaro, i malete. Sono alcune decine di migliaia le persone emigrate nella Repubblica Sudafricana, spinte dalla necessità di trovare un'occupazione. La seconda metà del sec. XX ha visto una rapida crescita della popolazione, che è più che triplicata. Il Paese, dopo l'indipendenza è così passato da 570.000 ab. del 1971, a circa un milione nel 1981, per superare, in una stima del 2006, 1.700.000. La densità media è estremamente bassa: 3 ab./km². L'insediamento è irregolare: la maggior parte della popolazione è concentrata in una stretta fascia longitudinale, resa più ospitale dalla disponibilità di risorse idriche e dalla presenza di importanti assi di comunicazione, tra cui la linea ferroviaria che collega la Repubblica Sudafricana allo Zimbabwe. In questa area si è andata sviluppando anche una rete urbana, formata da centri preesistenti e da nuovi agglomerati posti intorno alla capitale. Nei primi anni del Duemila il tasso di crescita è calato, mentre la struttura demografica è costituita da quasi il 40% da giovani sotto i 15 anni, mentre solo il 5% ha più di 60 anni. La speranza di vita, inoltre, è ulteriormente calata: le stime sono diverse, ma di solito non si arriva a 50 anni. Questo a causa della diffusione del virus dell'HIV (l'AIDS colpisce circa un quinto della popolazione). Più della metà della popolazione vive nelle aree urbane; molti centri agricoli, borghi minerari o insediamenti di mercato, dislocati lungo le vie di comunicazione o lungo il Limpopo, si sono in questo modo trasformati in cittadine di piccola e media entità; ma appena cinque di questi centri superano i 40.000 abitanti. La capitale, Gaborone, è situata nella valle del Limpopo ed è il principale centro amministrativo e commerciale del Paese. La seconda città per grandezza è Francistown, favorita dalla sua posizione prossima al confine con lo Zimbabwe, assai attiva per gli scambi commerciali. Selebi-Phikwe, a S di Francistown, è il più importante centro di produzione di rame, ed è servita dalla ferrovia, mentre Orapa è nota per il suo importante giacimento diamantifero.

Territorio: ambiente

Il thornveld, associazione secca, con Graminacee, rade macchie di alberi bassi (acacie, euforbie) e cespugli spinosi, costituisce la tipica copertura vegetale del territorio del Botswana, quasi ovunque desertico. La steppa arbustiva del Kalahari lascia spazio alla savana erbosa e arborata delle zone nordorientali, la cui flora è costituita in gran parte da acacie, eucalipti e teak rhodesiano. L'unica regione del Paese ad avere un ricco manto vegetale è, oltre alla sponda del Limpopo, la valle del fiume Okavango, nella parte nordoccidentale, per la presenza delle estese aree palustri. Qui vive anche una fauna molto varia (leoni, leopardi, ippopotami, rinoceronti, giraffe, elefanti, gazzelle, antilopi, struzzi), oggi protetta nei quattro parchi nazionali del Paese, di cui il più importante è il Parco Nazionale di Chobe, e nelle aree protette, che occupano il 37,2% del territorio nazionale. Da citare anche il parco transfrontaliero Kgalagadi, nato dalla fusione di un altro parco sudafricano. Alcune specie di animali sono minacciate dall'estinzione a causa dalla rapida espansione dell'allevamento di bestiame, che, inoltre, contribuisce all'impoverimento del terreno, provocando l'aumento delle aree desertiche.

Economia

Al momento dell'indipendenza il Botswana aveva un reddito annuo pro capite di ca. 80 $ (divenuti di ca. 1000 nel 1987), appariva scarsamente fornito di risorse minerarie, aveva pochissime strade ed era attraversato da una sola ferrovia, in mano allo Zimbabwe; il pesantissimo deficit del bilancio statale era in parte colmato solo dalle rimesse degli emigrati nel Sudafrica la cui moneta, il rand, era anche la moneta del Botswana, privo altresì di una Banca di Stato. L'economia poggiava sull'allevamento, che però mancava di ogni idonea attrezzatura industriale, mentre il ridottissimo arativo dava una stentata agricoltura di sussistenza: sorgo, mais, miglio. A partire dagli anni Settanta la scoperta di ricchissimi giacimenti minerari, soprattutto diamantiferi (oltre 7 milioni di carati nel 1982), quindi di nichel, rame, carbone ecc., consentì un'evoluzione nettamente positiva dell'economia nazionale: nel periodo dal 1971 al 1991 il Botswana fu fra i paesi con il più forte tasso di crescita al mondo. Nei primi anni del Duemila lo stato gestisce con oculatezza, anche grazie alla costante e prolungata democratizzazione delle relazioni politiche interne, la sua principale risorsa: le ricchezze del sottosuolo. Nel 2010, grazie alla capacità dell'economia del Paese di attrarre investimenti e alla solidità del suo terziario, il PIL del Botswana era di 11.630 ml $ USA e quello pro capite era salito a 6.407 $ USA. Va comunque sottolineato come la ripartizione della ricchezza interna sia ancora profondamente disomogenea, con notevoli differenze fra i salari dei lavoratori del settore minerario e quelli di agricoltori e allevatori. § L'agricoltura contribuisce solo per l'1,9% alla formazione del PIL (2010); è praticata solo nella regione orientale del paese ed è ancora soggetta all'andamento incostante del regime pluviale. Il governo distribuisce alimenti a gran parte della popolazione. Vengono coltivati sorgo, mais e miglio a cui si aggiunge, come coltura industriale, il cotone. § Discreta è la produzione di legname e diffusa è ancora la pastorizia (quest'ultima in parte modernizzata grazie ai proventi minerari). § Mancano le attività manufatturiere eccetto alcuni impianti tessili, di macelleria e metallurgici. § Negli anni Settanta del Novecento la valorizzazione di diversi giacimenti minerari, come detto precendente, ha profondamente cambiato la situazione economica del Paese. Allo sfruttamento delle miniere di rame e nichel, si aggiunse quello delle miniere di carbone, cobalto, sodio ecc. In anni più recenti sono stati scoperti anche giacimenti di petrolio. I diamanti sono comunque la principale fonte di ricchezza del Paese: il Botswana ne è il terzo produttore mondiale (2006) e i suoi giacimenti di Orapa sono i secondi al mondo. § La forte influenza che il Sudafrica ha avuto per anni nei confronti del Paese, si sente ancora nelle importazioni alimentari. Per quanto riguarda le esportazioni (quasi totalmente di minerali) esse invece sono dirette ai Paesi della UE. La bilancia commerciale è fortemente positiva, grazie sopratutto al costate incremento dell'estrazione mineraria. § La rete stradale è in ammodernamento: nel 2005 il Paese era attraversato da 25.798 km di strade di cui quasi 8.410 asfaltati. La Trans-Africa Highway aperta nel 1998 ha ridotto la dipendenza del Botswana dai porti sudafricani. La linea ferroviaria che collega Città del Capo (Sudafrica) con Harare (Zimbabwe) congiunge i maggiori distretti minerari del Paese. I principali aeroporti si trovano a Gaborone, Francistown, Maun, Selebi-Phikwe. § Le attività connesse al turismo stanno conoscendo una certa espansione: nel 2004 oltre un milione e mezzo di turisti ha visitato il Paese.

Storia

È controversa la data in cui il gruppo bantu dei beciuani entrò nel territorio del Botswana; sembra però certo che vi si fosse già stanziato nel sec. XVI-XVII. Il Paese, la cui storia fu per secoli caratterizzata da lotte intertribali, dovette subire nel sec. XIX invasioni e razzie da parte dei potenti zulu. Solo dopo il 1880 un grande capo dei Mangwato, Khama III, riuscì a unificare sotto la sua autorità le varie tribù; dopo pochi anni il Paese, teatro delle rivalità tra inglesi, tedeschi e boeri, fu posto (1884 e 1885) sotto protettorato britannico, anche in seguito alle insistenze di Cecil Rhodes che aveva concepito il grandioso progetto dell'unità territoriale da Città del Capo al Cairo. Il territorio a S del fiume Molopo fu, pochi mesi dopo, eretto in colonia col nome di Bechuanaland Britannico e nel 1895 venne annesso alla Colonia del Capo, mentre il territorio a N (tra Molopo e Limpopo) nel 1906 fu messo alle dipendenze dell'Alto Commissario britannico per il Sudafrica. Il protettorato ricevette nel 1960 la sua prima Costituzione, modificata 5 anni dopo in vista della concessione dell'indipendenza, che fu accordata il 30 settembre 1966; in quell'occasione la nuova Repubblica assunse il nome attuale. Con sir Seretse Khama, presidente della Repubblica dal 1966 e rieletto nel 1974, il Botswana, nonostante la sua dipendenza geografica ed economica dalla Repubblica Sudafricana, adottò una linea di autonomia nei confronti del governo di Pretoria, appoggiando la causa della Namibia. Confinante a NE con lo Zimbabwe (ex Rhodesia), continuò a sostenere il trasferimento dei poteri dalla minoranza bianca di Ian Smith alla maggioranza nera e stabilì inoltre relazioni diplomatiche con Mosca e Pechino. Dopo la morte di Seretse Khama (1980) fu eletto presidente della Repubblica Quett Ketumile Joni Masire (in carica fino al 1998), del Botswana Democratic Party (BDP, partito a cui apparteneva anche l'ex presidente Khama). Masire continuò la politica intrapresa dal suo predecessore attuando una cauta apertura verso l'Occidente, riforme democratiche e una decisa condanna delle discriminazioni razziali; inoltre, come Khama, anch'egli riuscì a gestire con accuratezza gli ingenti proventi derivati dal mercato diamantifero, reinvestendoli nelle infrastrutture, nella scuola e nella salute. Questo fa del Botswana un caso particolare nella tormentata regione del Sud dell'Africa. Negli anni Novanta, grazie alla fine dell'apartheid e del nuovo quadro politico, migliorarono anche i rapporti con il vicino Sudafrica. Nel 1998, il presidente Masire si ritirò a vita privata e il suo vice Festus Mogae fu scelto come suo successore. Egli con il BDP diede vita a un nuovo governo, riconfermato nelle elezioni legislative del 2004. Mogae, in vista delle elezioni presidenziali del 2008, si ritirò lasciando l'incarico a Seretse Khama Ian Kama, figlio di Seretse Kama (eletto ufficilamente nel 2009). Nell'ottobre 2009 si svolgevano le elezioni per il rinnovo del parlamento, vinte dal BDP (45 seggi su 57).

Cultura: generalità

Gli abitanti del Paese conservano una forte identità nazionale e hanno una grande fiducia nel loro governo e nella loro Patria. La loro storia, che testimonia la loro intelligente capacità nello schivare i peggiori aspetti della colonizzazione, li ha resi fieri e orgogliosi di loro stessi. La straordinaria ricchezza data dai diamanti ha inoltre permesso che venissero stanziati grossi investimenti nell'educazione, nella salute pubblica e nelle infrastrutture. Restano ben stabiliti i ruoli sociali di ognuno e la tradizione del kgotla (il caratteristico luogo di incontro e di riunione del villaggio dove si dibattono le questioni nel più grande rispetto reciproco) rafforzano una struttura sociale ben definita e coesa. L'evento più interessante è il Maitisong Festival, che si tiene nella capitale nei mesi tra marzo e aprile, caratterizzato da canti, danze e spettacoli tradizionali. Il deserto del Kalahari ospita l'unico sito del Paese designato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, Tsodilo (2001); si tratta di una delle più alte concentrazioni di arte rupestre che si trovino al mondo, tanto da meritare il nome di "Louvre del deserto": in circa 10 km², infatti, si trovano circa 4500 disegni. Il miglio e il sorgo sono la base dei piatti principali, a cui si sta affiancando rapidamente il mais; cibi particolari consumati dagli abitanti delle regioni più remote sono il morama, un grosso tubero che cresce sottoterra e che è anche fonte di acqua, e i grossi bruchi che si cibano delle foglie di un albero detto mopane: vengono fritti o arrostiti sulla brace.

Cultura: letteratura

La pubblicazione del primo romanzo tswana risale agli anni Quaranta del Novecento; l'autore era D. P. Moloto e vi era trattato il tema del potere tribale. In quegli stessi anni apparvero le poesie di S. Mofoyane e un romanzo di Michael O. M. Seboni, scrittore dalla vasta produzione, che tradusse in tswana l'Enrico IV di Shakespeare. Bisogna però arrivare agli anni Sessanta per trovare rappresentati tutti i generi letterari: la narrativa, ancora con Moloto e D. P. Monyaise; la poesia, con G. C. Motlhasedi; il teatro, con L. D. Raditladi e S. A. Moroke. Le tematiche si ispirano al quotidiano, alla vita nei ghetti delle città sudafricane, alla difficoltà a rompere i legami con il passato. Negli anni Settanta e Ottanta sono emersi sempre nuovi scrittori e poeti, come N. C. Phalane, Z. S. Kosokoane, B. M. Malefo, mentre è da registrare la nascita, nell'ambito dell'Università di Gaborone, di diverse riviste letterarie che rendono vivace il dibattito culturale. Scarsa invece la letteratura in inglese; tra le voci più interessanti si può citare Bessie Head (1937-1986), di origine sudafricana, trasferitasi nel Paese come rifugiata, le cui opere sono state pubblicate anche in Italia (la raccolta di racconti La donna dei tesori, 1987; il romanzo Una questione di potere, 1994). Lo scrittore americano N. Rush, invece, ha utilizzato il Botswana come sfondo per i suoi romanzi e racconti; il suo romanzo Whites (Bianchi; 1986) è stato tra i finalisti del Premio Pulitzer.

Cultura: arte

L'unica produzione artistica degna di rilievo è costituita dalle grandi pitture policrome, eseguite dalle donne dei bantu beciuana, che ornano i muri delle abitazioni; si tratta di un'arte molto recente, dovuta probabilmente a influssi coloniali. L'artigianato è abbastanza evoluto, specie la ceramica: grandi vasi, usati per conservare i viveri, sono elegantemente dipinti in rosso e in nero. Per quanto riguarda l'arte del passato, si hanno ritrovamenti scarsi e di limitato pregio soprattutto nella zona di confine con lo Zimbabwe.

Bibliografia

Per la geografia

B. A. Young, Bechuanaland, Londra, 1966; R. P. Stevens, Lesotho, Botswana and Swaziland, New York, 1967; C. Colclough, S. McCarthy, The Political Economy of Botswana, Oxford, 1980; C. Harvey (a cura di), Papers on the Economy of Botswana, Londra, 1981.

Per la storia

I. Schapera, The Tswana, Londra, 1953; Cambridge History of British Empire, vol. VIII: South Africa, Londra, 1963; R. Stevens, Lesotho, Botswana, Swaziland, Londra, 1967; J. Parson, Botswana: Liberal Democracy and Labour Reserve in Southern Africa, Aldershot, 1984.

Per la letteratura

G. Mokhelele, Voices of Botswana, Mazenhod, 1962; R. Biasutti, Razze e popoli della Terra, Torino, 1967.

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